sabato 29 aprile 2023

Roche Italia, al via i nuovi bandi: 300mila euro per la ricerca

Un'immagine della conferenza stampa di Monza
Una giornata dedicata ai Bandi Roche per la ricerca clinica è quella andata in scena a Monza.
Dieci i progetti che verranno selezionati e finanziati con l'obiettivo di promuovere e sostenere la formazione di figure professionali che, nell'ambito della ricerca, sono divenute essenziali per il coordinamento dello studio, delle procedure e di tutto il personale coinvolto nella sperimentazione. Il primo bando è infatti dedicato alla ricerca clinica a supporto delle figure di Data Manager e Infermieri di Ricerca con un finanziamento di 300mila euro, il secondo per i servizi a supporto di soluzioni innovative per persone con la Sclerosi Multipla, con un investimento di 240mila euro.
E' Anna Maria Porrini, Direttore Medical Affairs & Clinical Operations di Roche Italia, a spiegare l'importanza dei bandi. “La nostra missione è lavorare oggi su ciò di cui i pazienti avranno bisogno domani. Il nostro è un impegno solido che riguarda diversi ambiti e che ci porta ad agire su due direttive principali: innovazione e sostenibilità. Anche attraverso questi due bandi continuiamo a dare sostanza alla nostra responsabilità nei confronti dei pazienti e dell’intero Sistema Salute, del quale vogliamo essere partner nella costruzione di un futuro dove, grazie alle continue collaborazioni, da una parte sosteniamo la ricerca come motore dell'innovazione nel nostro Paese e dall’altra, attraverso i servizi, investiamo nella sostenibilità del Sistema garantendo ai pazienti la migliore qualità di vita possibile”.
Roche Italia ha affidato la selezione e la valutazione delle candidature per il bando della ricerca clinica a Fondazione GIMBE. come sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione. “I progetti candidati – ha affermato – sono stati valutati prendendo in considerazione due parametri. Il primo (90% del punteggio) è la qualità del progetto, definita dalla rilevanza del quesito di ricerca, dal rigore metodologico e dal potenziale impatto sulla salute e sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Il secondo (10% del punteggio) è l’attività scientifica dell’Ente in base all’impatto delle pubblicazioni scientifiche prodotte dai propri ricercatori. Oggi più che mai è indispensabile supportare e promuovere l’operato di Data Manager e Infermieri di ricerca, che ricoprono un ruolo fondamentale nell’ecosistema della ricerca e per l’innovazione del sistema Salute. La maggiore attenzione nei confronti di queste figure professionali offre infatti l’opportunità di migliorare la gestione degli studi clinici rendendo così il nostro Paese sempre più competitivo nel campo della ricerca”.