domenica 9 agosto 2020

Conte, una menzogna tira l'altra mentre l'Italia affonda

La prima pagina de "Il Giornale" di ieri
Un uomo per tutte le stagioni. E' Giuseppe Conte, ovvero tutto e il contrario di tutto, basta parlare (e straparlare) raccontando la versione che più piace a un uditorio privo di coscienza e memoria. Un po' come i pesci rossi, il cui cervello mantiene le informazioni raccolte per non più di 30 secondi, così gli elettori della presunta maggioranza di Governo si costruiscono e accettano la verità 'secondo loro'.
Dimenticate le 'assenze' di ministri e commissari straordinari, mentre la Lombardia si dibatteva nella più atroce e imprevista (anche questo grida vendetta) pandemia a memoria manzoniana, mentre gli esponenti di PD e Cinquestelle predicavano solidarietà e accoglienza agli untori cinesi, mentre il virus uccideva i cittadini del Nord lasciati a se stessi, con le prime visite del Governo a firma del ministro Boccia dopo due mesi, a morti già sepolti, con Conte e Mattarella a pronunciare squallide frasi di circostanza ancora più in avanti, a favore di telecamere chiamate per la consueta propaganda.
L'incredibile messa in stato di accusa della Regione, ovviamente con la compiacenza criminale dei sindaci 'rossi', mentre il territorio mendicava mascherine mai arrivate attraverso la fallimentare gestione del commissario straordinario Arcuri, che di 'straordinario' ha mostrato solo l'evidente incapacità di gestire fin dall'inizio una situazione i cui morti sono stati 'usati' politicamente per mantenere in piedi un Governo fallito, con stati e norme di emergenza fasulle in ossequio alle direttive di Bruxelles di cui Conte, e la sua cricca, si confermano per l'ennesima volta schiavi.
In modo da assistere impunemente, dopo la morte di migliaia italiani del Nord, alla distruzione della loro economia.

Sopra, l'articolo di Stefano Zurlo su "Il Giornale". Sotto "Libero" e "La Verità"