Parte dell'articolo dedicato da "Libero" alla vicenda |
I contagi, una parola che correlata al coronavirus non significa praticamente nulla (per quanto ne so, potrei essere contagiato pure io), si contano ormai sulle dita di due mani, il rischio è praticamente azzerato. Ma non basta. Ed è curioso come il virus abbia 'scientificamente' colpito quella parte di Paese più 'sovranista', più legata a un certo senso di autonomia, quella insomma che vota Lega e simpatizza per Matteo Salvini.
E' quella l'Italia da piegare, quella che deve capire come i soldi non si facciano lavorando, come sia meglio rinunciare alla libera imprenditoria. Il lavoro, nel mondo progettato dalla 'nuova cupola globalista', non paga. E' il welfare a regnare sovrano, un 'gin della vittoria' orwelliano elargito a fine mese per sopravvivere, una sovvenzione per ricevere la quale sarà necessario fare professione di fede, dichiararsi volontariamente seguaci del Black Lives Matter e, perché no (in fondo è già successo), autenticamente antifascisti.
Il 'laboratorio Italia' prosegue spedito l'esperimento di 'normalizzazione' del Paese, e mai come in questo caso un virus paraletale fu tanto tempista nel propagarsi dalla nazione che, anche in questo caso - guarda caso, più di ogni altra raccoglierà i frutti del contagio, quella Cina tanto amata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Quella stessa OMS che ci tiene sotto scacco intimando al lacchè italiano di proseguire lo stato di emergenza. E il cerchio si chiude.