lunedì 17 agosto 2020

L'ultima follia del Governo dell'Accoglienza: chiudere le discoteche

La prima pagina de "Il Quotidiano di Lecce"
E cosi il Governo delle Barzellette, quello le cui decisioni sembrano arrivare direttamente da Lercio.it, in uno dei momenti più drammatici della storia italiana, ha estratto dal cilindro l'ultima favola a brutto fine. Il 'brainstorming' andato in scena fra i cervelli più scarsi del Paese, una sorta di 'melange' che nemmeno Mel Brooks avrebbe osato assemblare nel suo "Frankenstein Junior", ha partorito l'ennesima idea senza senso a fronte della conclamata 'bufala' del contagio, servita con la complicità di giornalisti cui andrebbe ritirato il patentino, servi della notizia precotta al soldo del padrone di turno, un turno che, peraltro, almeno in Italia, non sembra volere cambiare.
Mentre africani, mediorientali, asiatici di ogni tipo e specie invadono l'Italia portando il Covid 'a piene mani' (per non parlare della criminalità e della violenza cui sono dediti già normalmente) e vengono accolti a braccia aperte da chi grazie a loro si arricchisce, la grande idea di Giuseppe Conte e del suo fantomatico comitato scientifico è di uno spessore rabbrividente: vuoi fermare il Coronavirus? Basta arrestare le discoteche. In questi locali varrà l'obbligo di indossare la mascherina fra le 18 e le 6. Avete capito bene. Se volete scalmanarvi alle 17.59 o alle 6.01 potrete farlo. I 'rave', quei meravigliosi 'partouze' di follia ammucchiata, che di solito durano come minimo tutta la notte, avranno così la possibilità di esprimersi al meglio nel momento dell'alba quando, finalmente, tutti i convenuti potranno togliersi la mascherina, lasciarsi andare in baci languidi e sudaticci.
Insomma, il presunto propagarsi del contagio è colpa dei giovani, mentre il numero di stranieri infetti accolti a piene mani sulle coste italiche non solo non viene preso in considerazione ma, anzi, viene aggiunto al computo totale dei contagiati di turno, come se il virus continuasse a essere un problema della popolazione italiana, senza sottolineare come il Belpaese sia ormai un Paese sulla via della guarigione, e che delle pochissime nuove vittime non ci vengono dette né la causa della morte né da quanto tempo fossero ricoverate. Tutto rimane avvolto nel mistero della più totale disinformazione, tesa solo alla giustificazione del 'continuum' dello stato di calamità. Uno stato, quello di emergenza, curiosamente (ri)prolungato fino al 15 ottobre, un mese dopo le elezioni regionali del 20 settembre, sul cui risultato questa situazione peserà certamente, e non poco, perché ogni mese che passa è tempo guadagnato alla sopravvivenza di questo Governo abbastanza cialtrone, che questa catastrofe ha accolto come una manna da spalmare sul pane quotidiano di un paziente altrimenti destinato alla morte.

Una parte dell'articolo uscito su "La Verità"

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