martedì 29 settembre 2020

Genoa, in 14 con il Covid ma Bassetti minimizza: "Sono asintomatici"

Il comunicato del Genoa
Il dottor Matteo Bassetti, direttore del Reparto Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, è intervenuto a Telelombardia per commentare la notizia dei 14, fra giocatori e membri dello staff del Genoa risultati positivi al coronavirus. "Sconvolto? Mica tanto - la sua prima reazione -, se ci ricordiamo, la prima squadra di calcio italiana con molti giocatori positivi era stata la Sampdoria nel momento dello scoppio dell'epidemia, e anche lì buona parte della squadra era stata positiva e quasi tutti asintomtacici.Più che vederla negativamente - ha proseguito Bassetti - la vedo positivamente, con una squadra di calcio tutta asintomatica di fronte a una infezione molto contagiosa, che è la sua caratteristica prioritaria, con i giocatori che sono gente sana. Certo, dovranno stare in isolamento e non potranno disputare le partite, ma dal punto di vista medico sono tutti asintomatici".
Relativamente alla possibilità di comportamenti sbagliati tenuti dai giocatori: "Non credo che ci siano atteggiamenti sbagliati, è semplicemente una casualità. E' evidente che si è creato un piccolo cluster all'interno dela squadra, come è capitato in Emilia Romagna quando se ne creò uno in una azienda, così come è successo anche in altre parti. Può succedere, era perfettamente atteso che potesse succedere d'altronde".
E' stato il Napoli ad affrontare il Genoa nell'ultima giornata di campionato. Deve preoccuparsi? Per Bassetti sì: "Il Napoli dovrebbe essere mediamente preoccupato. Ci sono i protoccoli, eseguiranno i tamponi a distanza stabilita e vedranno chi eventualmente sia rimasto infettato. E' probabile che già qualcuno avesse il virus durante la partita e quindi è chiaro che ci possa essere qualche caso anche nel Napoli".
La conclusione di Bassetti è realistica, e rispecchia le noti opinioni del medico, da tempo allineato contro le posizioni 'terroriste' dell'OMS e di gran parte della sanità italiana: "E' una notizia, ma quello che deve fare notizia è che le persone siano asintomatiche. Il risultato più importante è sempre quello clinico, che da medico mi interessa di più. Per uscirne la media è di un paio di settimane, ma è molto variabile".