domenica 25 settembre 2022

Ali Karimi a fianco dell'opposizione, ricercato dai Pasdaran iraniani

Un'immagine tratta dal profilo Instagram di Ali Karimi
I Pasdaran iraniani, le Guardie della Rivoluzione (Irgc), stanno danno la caccia ad Ali Karimi, personaggio popolarissimo del calcio, autentica icona del mondo sportivo nazionale, tanto da essere soprannominato il 'Maradona d'Asia', schieratosi con le proteste in corso nel Paese, e che dopo la morte della giovane Mahsa Amini hanno preso nuovo slancio.
L'agenzia di stampa Fars, collegata all'Irgc, lo ha aspramente criticato e lo ha definito "il nuovo leader dell'opposizione".
Karimi, ex capitano della nazionale di calcio iraniana, ha utilizzato la sua immagine per sensibilizzare il mondo delle vicende in corso nel suo Paese.
Ora allenatore, Karimi, che ha giocato anche per il Bayern Monaco e lo Schalke 04 nella Bundesliga fra il 2005 e il 2010, posta continuamente sui 'social' i video delle proteste, in cui la brutalità del regime diventa sempre più evidente.
Karimi è stato tra i primi personaggi pubblici ad addossare la responsabilità della morte della 22enne Mahsa alla Polizia per la Morale, sostenendo di credere alla versione della famiglia, secondo la quale la giovane sarebbe morta per le ferite riportate dopo essere stata picchiata per non avere indossato correttamente l''hijab'.
Da allora, l'ex attaccante, considerato una leggenda in Iran dove il calcio è lo sport nazionale, ha dedicato i suoi canali social a incoraggiare la rivolta. "Abbiamo imparato che queste sono bugie: i turchi in Azerbaigian non sono razzisti, i Rashtis (abitanti della provincia iraniana del Gilan, ndr) non mancano di onore, i curdi non sono un problema di sicurezza.... E' quasi come se queste fossero bugie siano state diffuse per dividerci". E poi ancora: "I loro figli se ne stanno andando. I nostri figli stanno morendo", ricordando cioè che i figli dei funzionari del regime stanno lasciando l'Iran e si stanno godendo la vita in Occidente; ma chi resta in Iran rischia la morte. "Sono solo un normale cittadino iraniano e non cerco alcun incarico o posizione per il mio attivismo. Cerco solo pace e prosperità per il mio popolo", ha aggiunto su Twitter.
Karimi, il cui account Instagram ha 11,6 milioni di 'followers', ha anche consigliato come utilizzare le VPN (reti private virtuali, ndr) per aggirare il blackout di Internet e condividere in sicurezza i propri filmati online; e invitato l'esercito tradizionale iraniano (Artesh) a schierarsi con il popolo per evitare lo "spargimento di sangue".
Karimi, che è anche noto per le sue numerose attività di beneficienza, durante una finale della Coppa del Mondo con la Corea del Sud nel 2010 indossò, insieme a diversi giocatori iraniani, una fascetta verde al braccio come dimostrazione di sostegno al leader dell'opposizione, Hossein Moussavi, che aveva accusato il governo iraniano di brogli elettorali nelle elezioni presidenziali del 2009. Intanto le dimostrazioni in strada non si fermano e sono continuate anche nella notte. (fonte: AGI)

Un'immagine tratta dal profilo Twitter di Ali Karimi