In strada a due giorni dal voto, ogni scusa è buona |
Un dubbio al riguardo è più che lecito, proprio perché i 'compagni' e chi strepita con loro è perfettamente consapevole di essere 'appoggiato al muro' e come, la gente che lavora sodo tutti i giorni e non sciacalla nelle strade nel 'nulla facere', questa volta potrebbe... decidere di decidere, ovvero dare a Giorgia Meloni il proprio voto. certamente nulla di trascendentale, chi si attenda dalla prima donna premier qualche novità resterà terribilmente deluso.
I peana a favore della NATO e di Kiev sono un prodromo della confermata schiavitù a Washington all'Europa Occidentale e a tutti gli avvoltoi che da troppi anni banchettano sulle spalle di un popolo italiano umiliato e ormai incosciente e inconsapevole della propria storia e tradizioni, invaso da africani e asiatici d'ogni risma e religione.
Di fronte a tali evidenze, la Sinistra si raggruppa dietro ai soliti 'slogan' consunti e patetici, pugni chiusi nel ricordo di qualcosa che non esiste più, sempre che sia mai esistito, con Ken Leach che ancora straparla di proletari, classe lavoratrice e di proprietà collettiva.
Votare per la Meloni oggi diventa un obbligo storico, sebbene si sia consapevoli che 'non è' Destra e non potrà mai esserlo, essendo venuta, pur di governare, a tutti i compromessi possibili e immaginabili con le classi del potere di cui è parte integrante.
Da qualche parte, però, è necessario cominciare, per ribaltare le sorti di un mondo che deve tornare all'interno dei confini delle nazioni e dei popoli che lo compongono, perché 'essere' italiano, belga, francese, scozzese, basco, sloveno, svedese e ungherese torni ad avere un significato reale, sociale ed etnico, perché si possa avere la certezza che, valicando ogni confine straniero, ci si trovi attorniati da gente veramente diversa da noi, con sue proprie e culture, prive di ingerenze esterne, così come eè necessario che la gente che vive all'interno dei confini italici italica sia, nei costumi e nelle tradizuoni.