giovedì 1 settembre 2022

Giovani 'risorse' scatenate, Modena in balia degli stranieri

La prima pagina de "La Gazzetta di Modena" del 31 agosto
Sono per la maggior parte stranieri, o figli di stranieri, i protagonisti delle cosiddette 'baby-gang'
, in realtà veri e propri delinquenti seriali, che hanno preso di mira Modena, splendida città della tradizione provinciale italiana, quella nella quale ti immagini che il principale problema sia come far coesistere tortellini, ragù e il parmigiano reggiano mal digerito nel nome di due eterne rivali provinciali.
Invece perdura e aumenta la violenza, come al solito per mano delle tanto amate 'risorse' cui le nostre coste continuano a spalancare le cosce italiche senza colpo ferire, accogliendo accoglienti, senza porre rimedio drastico alcuno che, parliamoci chiaro, potrebbe solo passare o dal respingimento 'in toto' degli stranieri che cerchino di arrivare sulla nostra terra, su un attento filtraggio degli stessi (via chi non si presenti con fedine penali immacolate, indipendentemente che possa dimostrare il ruolo d'origine, pena la permanenza eterna su un gommone in alto mare), fino alla prevenzione futura, possibile solo con una eventuale castrazione chimica degli stranieri, in modo da impedire una loro proliferazione smodata, la distruzione del tessuto etnico italico, e il crearsi di quella delinquenza ineluttabilmente legata alla presenza di questi personaggi che, indirettamente, infettano anche la buona creanza dei giovani italiani.
Delle 21 persone al centro dell'inchiesta (che poi cosa significa? Cosa riserverà lo Stato a questa feccia? Immaginiamo il nulla più totale) 14 sono straniere e sette italiane (che poi sarebbe da vedere nome, cognome e origine), tutti fra i 14 e 17 anni (e quindi praticamente impunibili), 34 le denunce.
Due le cosiddette bande coinvolte, dai nomi che nulla sanno di italiano: "Daisan 216" e "Sooz", con quest'ultima che tanto vorrei fosse un derivato di "Socc'mel", tipica espressione emiliana, ma della quale dubito l'apparentamento semantico.
La storia di Modena è la storia della maggioranza delle città italiane. Ormai non è più necessario guardare ai ghetti creatisi nelle metropoli, ovviamente abitati dalle 'risorse', è sufficiente andare nelle ridenti campagne del Belpaese, da Merano in giù, senza tema di smentita.
Servono provvedimenti drastici? Certamente. Quelli proposti in questo post lo sono troppo? Forse. Ma non siamo noi a doverci scusare di un presunto razzismo, sono loro che devono imparare a vivere in una nazione civile.
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