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Così i 'social' del Napoli |
Adesso l'ultimo trofeo da alzare diventa obbligato, sebbene sia il più importante, ovvero la Champions League nella finale di Monaco di Baviera contro il Paris Saint Germain di Gianluigi Donnarumma.
L'Inter perde lo scudetto sebbene anche in questo caso il proprio finale di campionato se lo fosse apparecchiato molto bene: dapprima una campagna di stampa allucinante, condotta con la connivenza della Gazzetta dello Sport, con la quale la società riusciva a dimostrare l'indimostrabile, l'incredibile, ovvero una presunta serie di torti subiti da parte della classe arbitrale, e questo dopo la partita pareggiata in casa contro la Lazio per 2-2, in cui la squadra romana aveva pareggiato all'ultimo minuto con un rigore solare per un fallo di mano nettissimo di Bisseck, mentre contemporaneamente al Napoli veniva tolto un rigore nettissimo, che avrebbe potuto valere lo scudetto in anteprima, per un presunto fallo su cui il VAR non avrebbe nemmeno dovuto (o potuto) intervenire.
Secondo alcune fonti 'neutrali' sarebbero invece stati ben 24 gli errori arbitrali chiaramente a favore del club di Giuseppe Marotta nel corso del campionato.
In maniera spudorata, l'Inter ha poi chiesto di poter giocare i due anticipi nel giorno di mercoledì, con un Napoli a pezzi. Una richiesta accolta a metà, perché anche la giornata di venerdì non giocava certamente a favore della squadra partenopea, giunta a questo finale di campionato con il fiatone.
Infine, contro il Como, la squadra nerazzurra ha avuto anche il vantaggio della espulsione di Pepe Reina, con un cartellino rosso nato per l'ennesima chiamata del VAR a favore del club 'marottiano'.
Eppure, malgrado tutti gli sforzi fatti, alla fine, la Marotta League l'ha vinta il Napoli, meritatamente, sul campo. Giustizia è fatta.