sabato 19 novembre 2022

Tapum Tapum, il dramma della Grande Guerra rivisitato fra canzoni e poesia

Jessica Da Re durante lo spettacolo di Milano (foto Bordignon)
Ho avuto la fortuna di conoscere Jessica Da Re e Fabio Reolon casualmente. Posso dire di avere conosciuto due belle persone, che hanno reso meno drammatica, forse addirìttura memorabile, una pagina triste della mia vita.
Detto questo, aggiungo di avere sempre amato le 'cover', ovvero le riedizioni aggiornate di famose canzoni e, una sera, prima ancora di sapere chi e cosa fosse questo duo di origine bellunese, mi sono imbattuto in quello che è stato, da sempre, uno dei brani preferiti di mia madre, dolce e sofferto: "Stelutis Alpinis", la poesia più bella degli alpini, cantata in lingua friulana, ancora più toccante per me, che di quel magico 'corpo militare' ho sempre tanto sentito parlare dai parenti, che della 'Patria' erano originari.
"Stelutis Alpinis", rivista e riarrangiata in italiano da Fabrizio De Gregori prima, e da Jessica successivamente, è il brano di chiusura dello spettacolo "Tapum Tapum - Ricordi di guerra e di speranza", che ha aperto l'edizione di BookCity 2022, andando in scena allo Spazio Alda Merini, in via Magolfa, zona Navigli, ovviamente a Milano.
"Credo che alla poetessa il vostro lavoro piacerebbe tantissimo" è stata l'introduzione allo spettacolo da parte della presentatrice, per l'occasione, Donatella Massimilla.
Assieme al duo bellunese, la voce narrante di Laura Valente, ex cantante dei Matia Bazar, e ancora protagonista di splendide serate musicali al "Blue Note", ma per l'occasione dolcemente 'relegata' al ruolo di conduzione poetica delle splendide canzoni di Jessica e Fabio, melodie popolari cantate dai militari affossati nelle trincee in attesa delle tante carneficine che hanno costellato la Prima Guerra Mondiale.
I versi di Giuseppe Ungaretti, attaccato alla vita e all'amore accanto al compagno dilaniato dalla morte, una piccola pioggerella di sonorità celtiche, che poi sono quelle della montagna, della melodia, della dolcezza, dell'infinito struggersi che, dalle labbra di Jessica e dalle corde di Fabio, assieme alla voce di Laura, si mescola e si reimpasta per costruire un'indimenticabile serata d'arte e di bellezza.
Le presenze in sala non sono state molte, in pochi sapevano chi fosse questo trio e che cosa proponesse. Ora che però il seme è stato gettato, la prossima volta sarà d'obbligo il 'tutto esaurito'. Chi non ci sarà non avrà più scuse.

Di seguito altre immagini della serata (foto Bordignon):


Sgarbi rilancia la Magna Grecia e l'arte padana

Un'immagine tratta dal sito best5.it
Vittorio Sgarbi
, neo sottosegretario alla Cultura, presenta 'nuove soluzioni' verso quelle che saranno le prossime scelte dell'Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura), che ha escluso, negli ultimi anni, le città dal diventare "patrimonio dell'umanità", vista la grande quantità di presenze nello speciale elenco 'protettivo'.
Intervistato dall'emittente bolognese E-tv a proposito dell'ipotizzato riconoscimento Unesco di Bologna, Sgarbi, ha già pensato a una alternativa che riguardi due macro-aree italiane: la Magna Grecia e l'arte padana.
Il neo sottosegretario prende le mosse dai libri di Arcangeli e dalla Padania, ovvero da "una identità nuova dell'arte Italiana che non fosse come quella che già conosciamo - dice -, per esempio quella fiorentina, Giotto, Botticelli, Michelangelo; l'arte toscana o veneziana (Tiziano, Tintoretto). Ma, come Arcangeli ci insegnava, un'arte che riguarda Ferrara, Modena, Bologna e l'Emilia-Romagna. Quindi - prosegue Sgarbi -, Bologna può essere l'epicentro di una grande identità padana. E così ho pensato di andare avanti su questa linea, fare una proposta all'Unesco per due aree: la Magna Grecia e l'arte padana. I Bronzi di Riace sono il momento più alto di ciò che la Magna Grecia ha espresso, e Bologna è uno dei momenti più alti dell'arte padana. Andiamo in questa direzione". (fonte: ANSA)

Guerra in Ucraina: ignorati dai media, i russi avanzano lungo l'intera linea del fronte

La notizia di "Russia Today" postata sul sito 'italianizzato'
Mentre gli organi di informazione occidentali danno per scontata una vera e propria rotta dell'esercito russo (forse perfino sovietico) di fronte alla marcia eroica dell'invitta armata ucraina, con tanto di 'paraponziponzipò', ecco che Russia Today, l'altra faccia della demagogia guerrafondaia, racconta come l'armata russa (non 'rossa') stia avanzando lungo l'intera linea del fronte.
Lo ha annunciato il capo ad interim della Repubblica Popolare di Donetsk (DPR), Denis Pushilin.
"Le nostre unità stanno avanzando lungo tutta la linea del fronte", ha detto Pushilin in un videomessaggio postato su Telegram, uno dei pochi 'social' realmente indipendenti in circolazione.
In precedenza, il Ministero della Difesa di Mosca aveva affermato che l'esercito russo aveva liberato il villaggio di Optyne nella Repubblica Popolare di Donetsk.
Silenzio generale nel mondo dell'informazione occidentale, dove il racconto dell'avanzata ucraina prosegue felicemente senza intoppi.

Qatar 2022 No Grazie: la Gerini e la Parisella non lo seguiranno

Claudia Gerini (foto Facebook, profilo ufficiale)
I diritti umani calpestati, anche se nessuno ammetta come sia l'idea di Islam 'moderno' a essere un disastro: sia come sia, il Mondiali di calcio in Qatar piacciono sempre di meno,e chi ne ha acquistato i diritti televisivi (vedi RAI) avrà una bella gatta da pelare.
Adire di no all'evento, ovvero che non lo seguirà, c'è l'attrice Claudia Gerini: "Non guarderò questo Mondiale perché il Qatar calpesta i diritti umani, non lo ritengo un Paese adatto a ospitare una manifestazione di questa portata", ha detto all'Agi, convinta che molte donne "non lo seguiranno per protesta".
Sul fronte del 'no' anche Francesca Parisella, co-conduttrice di 'Elisir', su Raitre: "Non seguirò questi mondiali perché sono molto infastidita dalla scelta del Qatar - spiega -, e sono certa della squadra per cui non tiferò: l'Iran, e sempre per una questione di diritti umani. Vedere le donne tornare allo stadio dopo quarant'anni aveva fatto sperare che le cose iniziassero a cambiare. Ma oggi siamo tornati ancora più indietro, al medioevo puro".

venerdì 18 novembre 2022

Milano AutoClassica 2022, tra il ricordo di Forghieri e un'asta straordinaria

Un'immagine del primo giorno di fiera (foto uff. stampa)
La 12.a edizione di Milano AutoClassica è stata inaugurata a Fiera Milano Rho.
Evento caratterizzato dall’esposizione di vetture storiche e moderne che ammaliano il gran pubblico dei visitatori, accorso numeroso alla giornata inaugurale.
La cerimonia del 'via' si è svolta, come da tradizione, di fronte alle tre regine della manifestazione, che quest’anno hanno rendono tributo all’ingegnere Mauro Forghieri, che con il suo talento ha animato il reparto corse di Maranello: la Ferrari 312 B3 Spazzaneve, del 1973, che ha permesso a Niki Lauda e Jody Scheckter di vincere ben sette titoli mondiali fra Piloti e Costruttori; la Ferrari 312 T4, classe 1979, con al suo attivo i due titoli di Lauda nel 1975 e 1977 e quello sfiorato nel 1976, e la Ferrari 126 CK del 1980, che accompagnò Gilles Villeneuve al primo successo nel Gran Premio di Monaco, ripetendosi poi in Spagna.
Grandissima l’aspettativa per la straordinaria asta “La Bonhams Milano Sale”, con oltre 50 auto da collezione, dalle anteguerra alle moderne supercar, a partire dal mitico duo di supercar Lamborghini: una Aventador LP780-4 Ultimae Roadster del 2022, stima di €1.100.000-1.400.000, l'ultima e più potente edizione del modello, che ora ha cessato la produzione, e una Aventador SVJ LP 770-4 Roadster Ad Personam del 2019, stima €900.000-1.100.000.