Rachel Blevins su Russia Today |
Proprio in queste ore, mentre mi trovo a Petrozavodsk, nella Carelia russa, in televisione continuano a scorrere le immagini del dramma, e i commenti, in una lingua che non conosco per nulla, sono ovviamente dedicati a chi si celi dietro l'attentato che ha straziato il corpo della 30enne giornalista e studiosa moscovita. Fra i tanti, in prima serata, non può mancare il famoso 'talk' condotto da Vladimir Rudolfovič Solovëv sul canale Rossija 1.
Un omicidio politico trattato dai media occidentali in maniera ben diversa da quello che vide sfortunata protagonista Anna Politovskaya, sfruttato d utilizzato in chiave antirussa. Ma si sa, nel mondo i morti non sono mai tutti uguali,ma vengono sfruttati a seconda delle esigenze e del bisogno.
Proprio l'atteggiamento dei media occidentali è stato al centro dell'analisi di Rachel Blevins, giornalista di Russia Today, sito e televisione in lingua inglese oscurati in Italia ma, ovviamente, ben visibili da queste parti. La Blevins si è soffermata sulla mancanza di 'pietas' da parte dei cosiddetti 'giornalisti' antirussi, soprattutto visto che la Dugina non ricopriva alcun ruolo militare ma era una studiosa e una libera pensatrice, cresciuta sulle orme del padre. Ma per molti era proprio questa la sua colpa e, forse, la giustificazione della sua fine straziante.
Per fortuna la Blevins non ha letto l'ultimo disgustoso articolo da "La Repubblica" in cui Rosalba Castelletti si diverte a gettare fango su tutta la famiglia Dugin, già a cominciare dal titolo: "La famiglia con la "Z" amata dai sovranisti, tra fake news e odio per l'Occidente". All'interno la 'propagandista' del globalismo che tanto piace ai suoi padroni scrive: "L'ultima volta che l'avevamo vista Daria Dugina, o Platonova come si faceva chiamare, interveniva in qualità di esperta del Movimento Internazionale Eurasiatico... Mancavano nove giorni al lancio della cosiddetta "operazione militare speciale" contro Kiev e Daria e altri sedicenti esperti, anche italiani, sostenevano che gli Usa stessero cavalcando lo scontro che si profilava in Ucraina per allontanare definitivamente l'Europa dalla Russia... Dugina definiva gli ucraini "subumani" da conquistare e aveva scritto il libro di prossima pubblicazione intitolato Z, il famigerato simbolo dell'operazione russa in Ucraina"... è indubbio che il vero obiettivo dell'autobomba che la ha uccisa sabato sera alla periferia di Mosca fosse il padre, faro dei sovranisti occidentali e disseminatore di disinformazione". Penso possa bastare.