sabato 11 dicembre 2021

Artigiano in Fiera, la voglia di ripartire del terziario italiano

Valentina Orlando, designer friulana (foto Bordignon)
La Fiera di Rho è tornata ad animarsi anche in questo mese, in questo caso grazie alla 25.a edizione de "L'Artigiano in Fiera", un'ampia gamma di tutto il meglio prodotto e offerto dal cosiddetto terziario all'italiana ma non solo, con spazi dedicati anche ad altre nazioni europee e pure 'intercontinentali'.
Gastronomia, tessile, edilizia, ceramica, e chi più ne ha più ne metta.
Due esempi fra i tanti: l'azienda agricola Molino a vento di Domenico Ioanna a Biccari, in provincia di Foggia, e il 'brand' di 'creative design' di Valentina Orlando, proveniente da Cordenons, in provincia di Pordenone.
I numeri sono ovviamente diversi da quelli del passato a causa delle restrizioni per il Covid, ma restano comunque significativi: almeno 1.800 gli espositori da 80 nazioni diverse (fra cui l'Arabia Saudita, al debutto assoluto) in sette padiglioni, contro i 3 mila artigiani da 100 Paesi del 2019. Resta la voglia e la necessità della ripartenza.
Nota a margine: a fronte della consueta strombazzata 'sicurezza' degli accessi, che pure avviene dietro stretto controllo del Green Pass (di cui ancora mi sfugge l'utilità e la chiarezza), all'interno della fiera c'è il consueto carnaio, con picchi previsti nel weekend. Nei miei due giorni di 'presenza' ho trovato realtà ambivalenti: lunedì 6 il classico 'macello', venerdì 10 (a Mezzogiorno) una presenza più moderata.
Di fronte a tanta grazia i commercianti che hanno pagato salatamente gli spazi si fregano le mani, i medici costretti ad affrontare il Coronavirus si preparano a nuovi contagi.
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La galleria fotografica (foto di Massimiliano Bordignon)