Gian Micalessin (foto Bordignon) |
"E' interessante capire la connessione con quello che è successo in Francia e in Italia - ha esordito Micalessin -. Tutto questo poteva essere capito nell'ottica dello scontro in atto con il terrore fondamentalista in seguito al processo agli assassini delle vittime di Charlie Hebdo e le denunce di Macron, ora però ci spostiamo su un territorio diverso, in Austria, a Vienna e a un terrorismo molto più strutturato. Non sono i cosiddetti 'lupi solitari' francesi, questo è un attacco strutturato come quello di Parigi nel 2015, ma allora c'era l'Isis, c'erano degli strateghi e degli elementi pensanti, oggi quello stato islamico non esiste più, quindi c'è da chiedersi dove sia cominciata la regia di questo attacco e in che modo si leghi agli attacchi di Parigi e Nizza e si leghi alle dichiarazioni molto dure di Erdogan. Questo alza una cortina di dubbi e misteri che andranno chiariti".
L'attacco di Vienna porta anche all'analisi dell'origine dei terroristi. "Ci saranno anche particolari controlli su quella che è la rotta balcanica - ha sottolineato Micalessin -, ricordiamoci che due terroristi che dovevano partecipare all'attentato di Parigi del 2015 vennero fermati in un centro profughi in Austria e non erano potuti arrivare in Francia".