Gian Micalessin (foto Bordignon) |
"Innanzitutto bisogna dire che al costo complessivo del rapimento, un riscatto che si aggira attorno ai quattro, cinque milioni di euro, c'è il credito che abbiamo aperto con la Turchia, che non è nostra alleata né nostra amica. Ricordiamoci", prosegue Micalessin, "che Erdogan è l'uomo che in Libia cerca di estrometterci per diventare la potenza di riferimento, mettendo a rischio il lavoro dell'ENI nel Mediterraneo. Così ci siamo legati mani e piedi e ci siamo inginocchiati davanti al Sultano, che non è nostro amico, ma è avversario".
Nessuno ha poi sottolineato come la Romano si sia convertita all'islamismo in un campo gestito da Al Shaabab, una fra le più crudeli sette terroristiche del mondo, il che è ben diverso da una conversione avvenuta in Egitto o in Arabia Saudita. "E' uno dei peggiori Islam", sottolinea Micalessin, "l'Islam più crudele. Non dimentichiamoci che questa ragazza era andata in Kenya per aiutare dei bambini ed è diventata il tramite di un ricatto con cui Al Shaabab si metterà in cassa milioni di euro, con cui compirà stragi in cui moriranno uomini donne e bambini".
Micalessin sposta poi l'obiettivo su quelli che ritiene essere i veri responsabili della vicenda Romano: "Un responsabile c'è ed è la famosa Ong che l'ha spedita in un posto dimenticato del Kenya, a 80 chilometri dalla più vicina città, dove non c'era un posto di polizia, dove l'Ong non le aveva fornito una guardia di sicurezza o una scorta, l'ha abbandonata a se stessa. Questa Ong ha agito in maniera criminale ed è lei la vera responsabile. Da questo bisogna prendere una lezione per cominciare a regolamentare queste organizzazioni sorte dal nulla, che mandano giovani inesperti in giro per il mondo, in posti dove rischiano la propria vita e la sicurezza della propria nazione".
L'articolo di commento che Micalessin ha scritto per "Il Giornale" di oggi |