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martedì 20 ottobre 2020

Metti una testa mozzata in prima pagina: ecco cos'è l'Islam

Una scelta non facile quella del quotidiano "La Verità", uscito ieri con la foto sgranata della testa mozzata del professore Samuel Paty, decapitato a Parigi da un giovane islamico per avere mostrato una vignetta di Maometto durante una lezione sulla libertà di espressione in classe.
Maurizio Belpietro, direttore del giornale, nel suo editoriale, giustifica la propria apertura in questo modo: "Noi ci chiamiamo La Verità e la verità vogliamo farvela vedere, ma anche se censurata dai pixel la verità non possiamo tacerla".
Un'idea che condivido sebbene, al momento, non l'abbia apprezzata. Ho avuto il giornale fra le mani, l'ho ripiegato e l'ho ridato al giornalaio, cambiandolo con una copia di "Libero". Personalmente non ho bisogno di dare un volto alla violenza dei musulmani, so benissimo di cosa siano capaci e quali trame squallide muovano ogni loro gesto e la loro espansione in atto da troppo tempo senza che l'Occidente muova un dito per fermarli.
Quella foto è stata pubblicata, giustamente, per coloro che normalmente si voltano dall'altra parte, per quelli che continuano ad accogliere clandestini criminali e bellicosi sciorinando la patetica demagogia del buonismo a tutti i costi e del 'poverino', che nemmeno una favola dei fratelli Grimm sarebbe in grado di rendere credibile.
Per cui si rispetti la scelta di esporre la verità da parte de "La Verità", la volontà di pubblicare quella realtà che i grandi media sottomessi si ostinano a ignorare.

L'editoriale di Maurizio Belpietro

lunedì 16 novembre 2015

Quei bellissimi giovani francesi...

Mi ha abbondantemente stufato ascoltare il canto della Marsigliese ogni venti minuti trasmesso dalle reti televisive.
Banale, scontato, non mi commuove nemmeno più. Fa parte delle consunte manifestazioni di protesta passiva contro il terrorismo che non servono a nulla se non a chi ne prende parte, per darsi un po' di forza e mantenere un pizzico di dignità.
Ben più forte, una morsa che mi ha preso la bocca dell stomaco, è stato incontrare un gruppo di ragazzi francesi alla fermata Domodossola della M5 milanese. Giovanissimi, parlavano tra di loro con i consueti 'crat, crot, crut, jepeu, jeanjeon, balebeu, jampen' e compagnia cantante. Non conoscendo il francese, tutte le loro frasi mi parevano fare parte della stessa cantilena. Ho solo distintamente percepito un 'Jean' e diversi 'madame'.
Guardandoli da lontano, ventenni pieni di futuro, ragazzi e ragazze, mi sono sembrati bellissimi.

Parigi, manifestazione di cordoglio? No grazie

Credo non valga nemmeno la pena commentare i fatti di Parigi. Mi interessa invece dire due cose sulle 'grandi manifestazioni di cordoglio' presenti, passate e future che si susseguiranno ogniqualvolta accadranno disastri di questo tipo.
Non ho mai amato le manifestazioni, di alcun genere. Ho sempre pensato (e non è che poi ci voglia molto) che dietro a ogni intruppamento ci sia un organizzatore, qualcuno che diriga il senso e il pensiero dell'assembramento, del corteo, degli slogan, qualcuno che ne indirizzi il significato. Non è un caso che anche le cosiddette manifestazioni 'spontanee' siano tutto fuorché spontanee. Altrimenti troveremmo fianco a fianco bandiere della Lega e di SEL, di Forza Italia e della CGIL, dei Cinque Stelle e del PD. Invece, guarda caso, mai nulla di tutto questo succede. Ci sono manifestazioni 'arancioni', altre 'nere', altre 'secessioniste', altre dichiaratamente 'rosse'.
Tutti insieme appassionatamente: musulmani, cattolici, ebrei, senza distinguo, senza capire le radici del male e dell'odio, perché tanto va tutto bene, o fare finta che sia tutto colpa di un 'altro' invisibile e che non sia in mezzo a noi.
Personalmente preferirei andarmene da solo 'in manifestazione', con un bel cartello con la scritta "Siete tutti una manica di stronzi", pararmi di fronte a un consolato o a un'ambasciata, dalla quale verrei immediatamente allontanato. Perché il paradosso delle nostre democrazie 'libere' è proprio questo: ha validità il pensiero che accetta l'annullamento dell'idea singola a vantaggio di un flusso più grande e disgregatore. Chi decide per sé, chi cerca di fare prevalere la dignità e la libertà del singolo viene circondato, isolato e messo a tacere.
Del resto, accettare solo la presenza di un partito che 'rappresenti' ed esprima idee di sinistra significa legittimare una componente della società che umilia la libertà dell'uomo.
Ora, scusate, me ne vado. Vado a preparare il mio personale cartello da sventolare nella mia personale manifestazione. Io non sto con nessuno di voi. Non mi rappresentate.

venerdì 4 giugno 2010

Ancora una sexy-vittima sul cammino di Francesca

Francesca Schiavone ha colpito ancora: anche nella semifinale del prestigioso Roland Garros ha 'fatto fuori' una tennista di... bella presenza. Questa volta è toccato a Elena Dementieva, come leggo direttamente da Milano 2.0: "Parliamoci chiaro: la 'fortuna sacchiana' ha avuto il suo peso. Difficilmente Francesca Schiavone avrebbe battuto Elena Dementieva se costei non fosse rimasta appiedata da un guaio muscolare. Ma tant'è, gli infortuni fanno parte dello sport, e sulla pena della russa la tennista milanese costruisce il miglior risultato di sempre colto da una tennista italiana in una prova del Grande Slam...".
Vedi: Il vestito (semi)trasparente di Venus Williams
Vedi: Addio, mia bella Caroline!

Vedi: Il ritorno di Anna Kournikova

mercoledì 2 giugno 2010

Naomi Campbell madrina della Coppa del Mondo

Addio cupo grigiore. La Coppa del Mondo (che verrà assegnata tra poco più di un mese in Sud Africa, non viaggerà più in un'anonima scatola di ferro: ora ha uno scrigno appositamente studiato e firmato Louis Vuitton. Si tratta di un cofanetto rettangolare, decorato con il classico monogramma LV, che si apre su un lato e dall'alto, e ha una maniglia rinforzata per trasportare i 6,2 kg d'oro del trofeo. Lo scrigno è stato presentato oggi a Parigi, da dove partirà per Johannesburg. Madrina d'eccezione, la top model Naomi Campbell, 40.enne londinese ancora in splendida forma. E, del resto, il calcio è nato in Inghilterra, no?

Vedi: Le frasi di Carla Bruni che hanno sconvolto l'Eliseo
Vedi: Belle e intelligenti, chiamatele Supersexydocs

Ecco il video della giornata:

lunedì 24 maggio 2010

Venus Williams e l'abito sexy trasparente di Parigi

Venus Williams suscita spesso giudizi contrastanti. Non tanto per il gioco, anche se qualcuno la critica per la 'mascolinità' (nulla in confronto alla 'sorellina' Serena).
In realtà Venus, a conferma del nome, è molto femminile, ama curare la propria persona
e lo conferma ogni volta che può, sia negli eventi fuori dal campo (fra l'altro è legata, o almeno lo è stata, ma non ho notizie recenti, con un italiano) che in quelli sul campo.
E così, nel match d'esordio agli Internazionali di Francia, al primo turno, contro la svizzera Patty Schnyder (superata per 6-3, 6-3), ha esibito un completino rossonero semitrasparente (già usato in precedenza solo a Miami quest'anno, degno, per usare la battuta dell'articolista Chris Chase, più che del Roland Garros piuttosto del Moulin Rouge. Del resto, sempre di Parigi si parla...

Vedi: Tenniste sexy, la magia di Anna Kournikova

giovedì 11 marzo 2010

Il vedo-non vedo (!) della collezione
parigina autunno-inverno di Crews...

Dopo avervi presentato la settimana della moda di Mumbai attraverso il Lakmé Fashion Week, apro uno spiraglio sulla 'equipollente' (vi piace il termine?) omologa parigina, proponendovi una foto che sono sicuro apprezzerete. Si tratta di una modella che propone un capo della collezione autunno-inverno di Andrea Crews. Io chiaramente vi propongo l'immagine per la purezza dei dettagli e delle linee della struttura del vestito...