domenica 4 febbraio 2024

BIT 2024: Campania, svelato l'identikit del turista medio

Un momento della conferenza stampa (foto ufficio stampa)
Ha preso il via questa domenica 4 febbraio l'edizione 2024 della Borsa Internazionale del Turismo (BIT).
Per quanto riguarda Regione Campania, ad aprire la manifestazione è stata la conferenza stampa cui ha preso parte, fra gli altri, il governatore Vincenzo De Luca, cui ha fatto visita anche il ministro del Turismo, Daniela Santanchè.
Andrea Prete, presidente di Unioncamere e della Camera di commercio di Salerno, ha snocciolato un po' di numeri: "A fine 2023, il registro delle imprese mostra che il Paese può contare su una articolata filiera turistica composta da oltre 625mila imprese. Quasi 3 milioni gli addetti impiegati in questo settore, in aumento di poco meno di 113mila unità rispetto al 2022".
Nel corso dell’iniziativa Alessandra Arcese, coordinatrice dell'Area Qualificazione Imprese e Territori di ISNART, ha presentato due ricerche. La prima, a carattere regionale: “Le performance turistiche della Campania secondo l’Osservatorio del turismo delle Camere di commercio: dall’analisi dei dati 2023 alle prospettive per il 2024”, dalla quale emergono dati interessanti.
L’identikit del turista in Campania del 2023 è giovane, in coppia, medio spendente e soddisfatto della sua scelta. La metà metà dei turisti della Campania, nel 2023, appartiene infatti alla generazione Y e Z (nati dopo il 1981): secondo le stime, entro il 2030 rappresenteranno il 70% del mercato turistico globale.
Nei mesi estivi la maggior parte del turismo è straniero (prevalentemente dal Nord America 30%), d’inverno più turismo italiano (64%): la Campania rimane legata ad un concetto di long-break all’estero, mentre gli italiani cominciano ad apprezzare le potenzialità della vacanza fuori stagione.
Proponendo prodotti turistici diversificati, la Campania riesce ad attrarre diverse tipologie di turista: Napoli e Caserta (49,7% e 39,4%) sono scelti per la cultura, Salerno per il mare (26,9%) e Avellino per l’enogastronomia (28,9%). Nel periodo post-pandemico è cresciuto l’interesse per la natura, il relax e l’enogastronomia.
La crisi sanitaria ha cambiato per sempre il nostro modo di vivere ed esperire il turismo: dal periodo post-pandemico turisti privilegiano attività all’aria aperta, posti autentici lontani dall’overtourism e che facciano vivere loro esperienze immersive (61,1%), seguito dal relax in riva al mare (36,6%).