venerdì 2 febbraio 2024

Ilaria Salis mette in crisi anche i 'compagni' di "Repubblica"

Il sito online de "La Repubblica" oggi: dov'è Ilaria Salis?
C'è qualcosa che non va dalle parti del quotidiano proferito dai 'compagni'. Si parla, ovviamente, de "La Repubblica", giornale che, pur di attaccare il Governo di Giorgia Meloni, si è praticamente attaccato a ventosa a qualsiasiargomento possibile e immaginabile. Dalla crisi paraconiugale del presidente del Consiglio fino ai botti di fine d'anno di un suo membro del Governo (argomenti di profondo spessore ideologico), per poi affondare il colpo sulle 'braccia tese' di Acca Larentia (purtroppo per i 'compagni' poi sdoganate e legittimate a furor di legge), per poi cercare a tutti i costi l'eroe antifascista di turno: dal vecchiettino in stile Muppet Show della 'prima' della Scala, sparito nel giro di pochi giorni, per poi arrivare alla nuova Supergirl il salsa Marvel: Ilaria Salis che, in un colpo solo, racchiude in sé la lotta 'fisica' antifascista e antinazista. Per i 'dem' più vetusti la parola 'anti' riporta alla mente i fasti del '68, con tanto di "Hazet 36, fascio dove sei?" e, per i più spericolati, rimembranze dei servizi d'ordine del periodo, dove le teste si spaccavano per davvero.
Sarà che, con il passare dei giorni, malgrado le querele ad alzo zero lanciate dal padre come in un film di Quentin Tarantino, emerga sempre più chiaramente la non proprio pulitissima fedina penale della 'maestrina antifascista' (basti leggere l'articolo pubblicato quest'oggi su "La Verità" da Fabio Amendolara e Salvatore Drago e riportato, in parte, qui sotto), sarà che lo stesso padre della Salis, in temi non sospetti, si era lanciato in alcuni 'post' non propriamente di Sinistra (come alcune feroci accuse contro l''antifascista per sempre', Paolo Berizzi), tant'è, la notizia legata alla Salis comincia a uscire dalle 'aperture' o, comunque, tende a essere relegata nelle parti più basse delle 'prime pagine'.
Strano, perché l'argomento legato alla rivalsa dell'eroina pseudo acculturata con tanto di lezioni 'woke' da regalare ai nuovi piccoli partigiani del futuro, sarebbe stata una leccornia pronta per essere utilizzata a lungo. In attesa magari di un ritorno in Patria con tanto di dita a V come Vittoria, meglio tralasciare, quindi, per evitare di essere accostati a un personaggio scomodo. Tanto scomodo che potrebbe perfino essere ritenuto colpevole. E, in quel caso, sarebbe molto più difficile strillare contro l'ingiustizia magiara.


La prima pagina cartacea de "La Repubblica" di oggi e l'articolo de "La verità"