martedì 27 febbraio 2024

Anche New York si arrende: migranti violenti, stop alle città santuario

Un fin troppo chiaro titolo del "New York Post"
Sta probabilmente svanendo il mito delle 'città santuario' americane, ovvero quelle metropoli che, in aperta opposizione alla politica di fermezza nei confronti dei clandestini operata 'in primis' dall'ex presidente americano, Donald Trump, avevano garantito libero accesso e rifugio a tutti coloro che avessero eletto queste città a proprio 'asilo'. "Sanctuary", appunto, come in una poco fortunata serie televisiva canadese di un paio di decadi orsono.
Anche per il bel mondo 'woke' della East Coast, però, il troppo, a un certo punto, stroppia. E così, dopo l'ennesimo omicidio compiuto sulle strade newyorchesi, i cosiddetti 'migranti' hanno cominciato a puzzare anche per il simpatico pezzo di quell'area di Paese che ha abbracciato il movimento Black Lives Matter a pieni polmoni.
Il sindaco Eric Adams ha così aperto la porta a una modifica della normativa per prevedere l'espulsione per i migranti che commettano reati gravi e per consentire alle autorità della città di contattare ed effettuare segnalazioni agli agenti federali per l'immigrazione.
"Non possiamo consentire a chi ripetutamente commette crimini di restare qui e non possiamo permetterci di non collaborare nel processo con le autorità per l'immigrazione, l'Immigration and Customs Enforcement", ha detto Adams. "Se commetti un reato, dobbiamo essere in grado di consegnarti alle autorità e farti espellere", ha aggiunto.
Le leggi in vigore vietano incredibilmente alla città di cooperare con gli agenti federali dell'immigrazione se uno straniero è stato accusato di un crimine ma non condannato. (fonte: ANSA)