martedì 15 giugno 2010

"Il Manifesto", l'unità d'Italia e il confronto

Non provate a darmi del comunista, sapete bene che sono cose che mi irritano. E' però vero che, alle volte, non sono pochi i punti di contatto fra me e 'quelli'. Quanto meno, nella lunga serie di ...ate che odo proferire, ce ne sono diverse con cui non posso non trovarmi d'accordo, e, ma solo per alcuni, aggiungo il piacere di una certa onestà intellettuale, che aumenta geometricamente quanto più verso l'estrema sinistra ci s dirige. L'articolo di Alessandro Robecchi dedicato ai festeggiamenti dell'unità dell'Italia (anzi, la 'U' va maiuscola, perdonatemi) è abbastanza esemplificativo in proposito e, pur partendo da presupposti completamente diversi, arriva (più o meno) alle mie medesime conclusioni. Con tutto il rispetto e l'interesse che nutro per i corsivisti de "Il Giornale" e di "Libero", invito tutti voi, quando pensate di essere convinti di una vostra idea, a confrontarvi con chi quell'idea ce l'ha completamente opposta, e "Il Manifesto" mi sembra un bel banco di prova e un giornale davero intrigante. Non pensiate sia stato improvvisamente pervaso da quello spirito buonista tanto idealizzato da certa sinistra. Ritengo solo che lo sviluppo del nostro cervello migliori atraverso il confronto. Ancora una volta quindi, ha vinto l'interesse dell''utile'...
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