sabato 14 gennaio 2023

Ascoli, un sogno lungo due giorni

Piazza del Popolo ad Ascoli (foto Bordignon)
Un sogno lungo due giorni. Potrei definire così la mia permanenza ad Ascoli, una città stupenda di cui non conoscevo l'esistenza, al pari del Molise, se non per via della squadra di calcio, club peraltro dalle alterne fortune, con più ombre che luci, e del suo storico presidente, Costantino Rozzi. Ah, giusto, c'era anche Tonino Carino (da Ascoli), quasi una maschera carnascialesca del giornalismo sportivo.
Per il resto, forse, le olive impanate e la fuggevole conoscenza del fatto che Ascoli sia nelle Marche... credo.
Invece Ascoli è una città stupenda, un capolavoro urbano che mischia la vita quotidiana alla storia che la pervade che ne riempie ogni poro lungo le strade, le piccole 'rue' (come vengono definite dai locali) e le costruzioni in cui porte di legno antico con archi cesellati con le date di costruzione medievali, vedono panni stesi, tavole apparecchiate e televisioni accese riempire di vita la loro testimonianza storica.
Il cibo locale variegato e gustoso, i costi contenuti (73 euro in un ristorante storico per cenare in tre, 'ammazzacaffé' compreso), più tutta quella storia che gli appassionati del genere troveranno a piene mani, per non parlare dei costi degli affitti e delle case in vendita, ideali per chi voglia fare un piccolo investimento edilizio in un ambiente quasi unico.
Unica controindicazione, almeno da me rilevata, la città si spegne facilmente, e i locali per il 'dopo cena' sono veramente pochi anche se, mi assicurano, nel fine settimana e d'estate, parrebbe essere brulicante di persone, soprattutto nel periodo della Giostra della Quintana.
Appuntamento cui non vorrei prossimamente non mancare, per una seconda puntata di un mio personalissimo secondo 'sogno piceno'.