L'economia russa tiene nonostante
la guerra in Ucraina e le sanzioni contro Mosca.
Il FondoMonetario Internazionale ha infatti rivelato di rivedere al rialzo le stime di crescita
della Russia per il 2023 e il 2024, quando il PIL è atteso
salire rispettivamente dello 0,3% (+2,6 punti percentuali) e del
2,1% (+0,6 punti).
Ben diversa la situazione dei Paesi che le sanzioni le hanno applicate. Il PIL tedesco registra numeri inferiori alle attese nel quarto trimestre. Per quanto riguarda l'Italia si prevede
un rallentamento contenuto.
Importante anche l'affermazione, da parte dell'Arabia Saudita, che il governo sia aperto ad accettare pagamenti per il petrolio in valute diverse dal dollaro.
"La fine del petrodollaro avrà un grave impatto negativo sul valore del dollaro, nonché sull'inflazione e sui tassi di interesse negli Stati Uniti", ha scritto Paul Craig Roberts, funzionario della Casa Bianca durante l'amministrazione di Ronald Reagan.
Alla fine di novembre, il vice primo ministro russo Alexander Novak ha affermato che Russia e Cina stanno sviluppando un sistema di regolamento senza utilizzare SWIFT.
A queste notizie si aggiunge l'ingresso in orbita russa del paese africano del Burkina Faso, precedentemente legato alla Francia, e le recenti visite del ministro Sergey Lavrov in Sud Africa e del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, un viaggio che segue la firma
di accordi commerciali dal valore di 350 milioni di dollari con
lo Zimbabwe, comprendenti anche la fornitura di macchine
agricole.