venerdì 27 gennaio 2023

Ennesimo scivolone della Sinistra sull'ovvio: i prof al Nord devono essere pagati di più

Elly Schlein a La7
Non c'è niente da fare. Cambiano i nomi, le età e la cultura dei personaggi, ma l'ottusità dei leader del PD rimane la stessa. L'ultima serie di affermazioni, quella sugli stipendi dei docenti della scuola, ne è l'esempio più clamoroso.
Le ovvie e logiche frasi del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, sugli stipendi differenziati fra Nord e Sud, hanno suscitato il classico vespaio demagogico da parte di una Sinistra costretta a pietire il voto di una serie di categorie, in questo caso quella dei professori della scuola, cercando di cogliere là, dove di solito, ha successo il Movimento Cinque Stelle, che nella stessa demagogia meridionalista coglie e raccoglie. Eppure, anche un mentecatto capirebbe che in Lombardia, a Milano in particolare, un docente, ma non solo, chiunque, dovrebbe essere pagato di più rispetto a chi svolga lo stesso lavoro nel Sud, o comunque in una regione in cui il costo della vita è quasi della metà rispetto al Settentrione.
Basterebbe fare un'analisi dei costi degli affitti, della cena in un ristorante, del costo dei mezzi pubblici (è di questi giorni l'aumento del biglietto dei mezzi pubblici a Milano, salito a 2,20 euro, proprio grazie alla giunta di Sinistra). Elly Schlein, che si perita essere il cosiddetto 'volto nuovo' del PD, sbraita a La7 sul più classico dei luoghi comuni della Sinistra, quello della cosiddetta 'uguaglianza' di cui prima vittima è stata proprio la Sinistra: “Inaccettabile la proposta di Valditara su stipendi differenziati per regioni. I docenti vanno pagati tutti di più. Fra l’altro, il ministro ha voluto mettere la parola ‘merito’ nel nome del suo dicastero prima di dire che bisogna assicurare a tutti i bambini le stesse opportunità di partenza". Ci mancava il riferimento, assolutamente inutile, ai 'bambini'.
I giornali del Sud, che da quelle parti devono vendere copie di giornali, cavalcano la vicenda. La Gazzetta del Mezzogiorno titola "Un'Italia, due scuole", con i sindacati che, inevitabilmente, hanno voluto mettere bocca per non perdere il tozzo di pane.
Cambiano i nomi e i personaggi, ma la demagogia della Sinistra rimane la stessa.