martedì 31 dicembre 2024

Capodanno 2025, le prime a festeggiare le Isole Chatham

L'Australia di notte (foto Julia Sakelli per Pexels)
Dopo che per prima la Nuova Zelanda ha accolto il 2025 nel mondo, la seconda nazione a festeggiare è stata l'Australia, con Sydney autoproclamatasi "capitale mondiale del Capodanno", lanciando nel cielo nove tonnellate di fuochi d'artificio dalla sua famosa Opera House e dall'Harbour Bridge a mezzanotte.
Mentre i festeggiamenti procedevano lungo il pittoresco porto di Sydney, alcuni presenti si sono detti sollevati nel vedere gli ultimi 12 mesi alle spalle. "Sarebbe bello per il mondo se tutto si sistemasse", ha detto all'Afp l'assicuratore Stuart Edwards, 32 anni, prima dei fuochi d'artificio.
In realtà le prime a festeggiare sono state le Isole Chatham, appartenenti politicamente alla Nuova Zelanda. Ad Auckland fuochi d'artificio sono stati sparati dalla Sky Tower. (fonte: ANSA-AFP)

Puerto Rico, l'80% dell'isola in black-out a Capodanno

Puerto Rico (foto Reynaldo per Pexels)
L'isola caraibica di Puerto Rico è stata colpita dall'ennesimo black-out, ma stavolta quasi l'80% dell'isola è rimasto al buio, un problema che ha colpito 1,3 milioni di persone, il tutto alla vigilia di Capodanno.
Secondo l'azienda energetica locale Luma (il cui sito internet è pure bloccato dalla scritta "Forbidden"), il black-out è stato creato da un problema infrastrutturale in una centrale sulla costa meridionale dell'isola.
Si tratterebbe di un cavo sotterraneo e potrebbero volerci dalle 24 alle 48 ore per riparare il guasto, ha avvertito l'azienda. (fonte ANSA)

sabato 21 dicembre 2024

Salvini assolto, il mondo gira dalla parte giusta

Assolto perché il fatto non sussiste. Matteo Salvini non è finito in catene come una Ilaria Salis qualsiasi.
Dal Tribunale di Palermo arriva una sentenza chiara e senza remore: bloccare i traghettamenti delle navi delle ONG è lecito, anzi, è doveroso. Non si tratta, come nascosto nel delirante cervello di qualche pm cresciuto nella bambagia dell'estrema Sinistra di 'sequestro di persona' relativo alla vicenda della nave della ONG spagnola Open Arms.
Secondo l'accusa, il vicepremier e ministro dei Trasporti, nell'agosto 2019, quando ricopriva la carica di ministro dell'Interno, avrebbe impedito 'illegittimamente' all'equipaggio dell'imbarcazione catalana di far sbarcare a Lampedusa 147 cosiddetti 'migranti' soccorsi in mare.
"Difendere la Patria non è reato", ha detto Salvini alla fine, in maniera un po' demagogica, ma con la ragione assolutamente dalla sua parte.
Una volta di più, mentre un arabo compie l'ennesima strage terroristica di matrice islamica, deve essere necessario capire e comprendere come fermare l'invasione di arabi e altre popolazioni incapaci di integrarsi deve essere un obbligo morale.
Alla faccia di qualsiasi riprovazione 'buonista', dietro cui si nasconde la ricerca di nuovo materiale umano da cui attingere voti, dopo l'ormai conclamato fallimento dei partiti di Sinistra.

giovedì 19 dicembre 2024

L'annuario dell'hockey 2023-24, ecco la strenna di Natale per gli amanti del puck

La copertina del libro, foto di Max Pattis
Oltre 300 pagine, centinaia di foto, oltre mille tabellini, grafiche di risultati e classifiche, tanti contenuti legati all'hockey italiano, austriaco, svizzero, europeo e mondiale. E' il succo del contenuto di "L'Hockey su Ghiaccio - Tutta la Stagione 2023-24", libro-annuario, autentica strenna natalizia, scritto da Massimiliano Bordignon.

Si tratta di un 'mare magnum' di notizie, un'autentica Treccani della stagione hockeistica relativa alla stagione passata, una fonte cui abbeverarsi per poter comodamente ripercorrere un anno di hockey attraverso foto d'autore, alcune 'chicche', una incredibile messe di risultati raccolti e riscritti manualmente, con pazienza certosina e passione in abbondanza. Bordignon, giornalista professionista con un passato in Canada, a Toronto, come cronista delle partite dei Maple Leafs per il Corriere Canadese, una volta tornato in Italia è stato tra i fondatori della rivista "ICE - Hockey Magazine" e ha successivamente diretto la rivista "HockeyMag", prima di lanciarsi in questa nuova avventura hockeistica, che promette di non essere un singolo acuto, ma la prima di una (si spera) lunga serie.

"Questo libro è il risultato della mia serie di viaggi in tutta Europa, in cui ho raccolto esperienze, sensazioni e foto" racconta Bordignon, "una messe tale di informazioni che mi sarebbe parso quasi egoista tenere per me". E non è un caso, quindi, che il sottotitolo di questo annuario, voluminoso quanto un libro ma graficamente pensato come una rivista sia, appunto, "Rivista di Sport, Viaggi e Cultura".
"L'hockey ha bisogno di essere raccontato e non solo di venire guardato" prosegue Bordignon, "senza uno sguardo più ampio ai luoghi e agli ambienti dove questo sport è nato e si pratica non si potrà mai sollevare quell'interessare necessario, specie ora che le Olimpiadi di Milano-Cortina si stanno avvicinando. Per questo non ho soltanto esposto un'arida serie di risultati e classifiche, ma vi ho affiancato delle splendide foto d'autore (la copertina è del noto fotografo altoatesino Max Pattis e all'interno si trova una importante collaborazione con la fotografa giapponese Yuka Fukuma, ndr) e un racconto dedicato a quei luoghi che hanno fatto la storia di questo sport. Si tratta, ovviamente di una panoramica essenziale e limitata, altrimenti avrei dovuto veramente pubblicare un libro di 700 pagine...".

Curiosa la scelta dell'editore: si tratta di Luigi Caricato, esperto di olio ma non solo, che con il suo Olio Officina Magazine ha creato una vera e propria linea dedicata al mondo dell''oro giallo' dove, oltre alla qualità dei contenuti, ampio spazio viene dato alla qualità della grafica (per l'occasione affidata a una maestra del settore, Francesca Bezzan) e del materiale di stampa. "Abbiamo scelto di editare questo libro perché vogliamo valorizzare uno sport spettacolare che non ha, di questi tempi, lo spazio che meriterebbe, uno di quegli sport considerati, a torto, minori" sottolinea Caricato, che prosegue: "La casa editrice si è fatta carico di quest'impegno e ci auguriamo che questa pubblicazione possa aiutare il pubblico che conosce poco l'hockey ad apprezzarlo, e quello che già lo conosce a farsi un regalo, il primo di una serie che promette di diventare un classico da collezione per gli amanti del puck".

Già disponibile sul sito di Olio Officina a 20 euro la versione scaricabile 'online' dalla piattaforma Issuu, mentre viene venduta a 30 euro la versione cartacea, entrambe a questo link:
https://www.olioofficina.it/edizioni/riviste/lhockey-su-ghiaccio.htm

domenica 15 dicembre 2024

Niger, strage di civili compiuta da jihadisti

(foto di André per Pexels)
Situazione drammatica in Niger, dove 39 persone sono state uccise in due attacchi negli ultimi giorni nella parte occidentale del Paese, vicino al confine con il Burkina Faso. "Due atroci tragedie sono avvenute nelle località di Libiri e Kokorou: criminali messi alle strette dalle incessanti operazioni delle forze di difesa e di sicurezza hanno attaccato vigliaccamente popolazioni civili indifese", si legge nel bollettino delle operazioni militari pubblicato sul sito del Ministero della Difesa nigerino. "Il bilancio delle vite umane è pesante e conta 39 persone uccise, di cui 18 a Kokorou e 21 a Libiri", precisa l'esercito del Niger parlando di "molte donne e bambini" tra le vittime di "questi atti barbarici".
Le autorità locali "hanno espresso profonda indignazione e solidarietà" alle famiglie in lutto, sottolinea l'esercito.
I fatti sono accaduti tra il 12 e il 14 dicembre. Le comunità si trovano nella regione di confine di Tera, sottoposta negli ultimi giorni ad attacchi jihadisti particolarmente sanguinosi.
Le terre di confine tra Niger, Mali e Burkina Faso sono da tempo un nascondiglio per jihadisti legati allo Stato islamico e ad Al-Qaeda.
Mercoledi', organi di stampa hanno riferito che i jihadisti avevano ucciso 90 soldati e oltre 40 civili a Chatoumane, notizia smentita dal governo militare del Niger, che ha anche sospeso la radio della BBC per tre mesi dopo il suo rapporto, aggiungendo quest'ultima ad altre sanzioni imposte dalla giunta agli organi di stampa dal colpo di stato avvenuto nel luglio 2023. (fonti: ANSA/AGI/AFP)

Milan 125 anni, non c'è niente da festeggiare

(foto Luca Luperto per Pexels)
Chi avrà il coraggio di festeggiare i 125 anni del Milan stasera? Chi avrà il coraggio di cantare e ballare, in una nebbiosa giornata milanese, quasi a voler nascondere l'obbrobrio rappresentato da questa 'non' dirigenza che da troppo tempo sta funestando i colori rossoneri?
Sono 125 anni di storia oppure, più appropriatamente, 124 anni più uno? O 123 più due. Sicuramente il Milan di oggi non ha nulla di quello che, fino a pochissimo tempo fa, riusciva a riunire tifosi di diverse generazioni, nonni, padri e figli, anche nei momenti peggiori della storia milanista.
Chi non ricorda i famosi 50 mila di Milan-Cavese, la drammatica caduta in Serie B (per due volte) eppure lo stadio sempre pieno, sebbene il quanto meno discutibile Giussy Farina svendesse Milanello come sala banchetto per i matrimoni? Oppure, ancora più indietro, chin on ha sofferto per la 'fatal Verona'? O ancora, molto più avanti, per la drammatica notte di Istanbul?
Nulla di tutto ciò è però paragonabile al nulla sotto vuoto spinto che questa dirigenza è riuscita a creare, le divisioni all'interno della tifoseria sempre più laceranti, una curva inesistente che, ormai in maniera sempre più evidente, appare legata a doppio filo a interessi di bottega chiaramente foraggiati da una società allo sbando dal punto di vista degli obiettivi sportivi, pienamente consapevole, invece, di quelli legati agli interessi immediati: un progetto teso all'utile personale di chi comanda e alla truffa del tifoso.
Tutto questo al di là della, comunque vergognosa, assenza di alcuni pezzi di storia rossonera, e non è necessario scomodare Paolo Maldini o Zvone Boban. Mancheranno anche Gianni Rivera e Andriy Shevchenko. Ma che festa è? E voi che sarete là, persi nella nebbia, questa sera, non vi vergognerete almeno unpo' nel sentirvi usati una volta di più da questi ladri di tifo?