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(foto Luca Luperto per Pexels) |
Chi avrà il coraggio di festeggiare i
125 anni del
Milan stasera? Chi avrà il coraggio di cantare e ballare, in una nebbiosa giornata milanese, quasi a voler nascondere l'obbrobrio rappresentato da questa 'non' dirigenza che da troppo tempo sta funestando i colori rossoneri?
Sono 125 anni di storia oppure, più appropriatamente,
124 anni più uno? O 123 più due. Sicuramente il Milan di oggi non ha nulla di quello che, fino a pochissimo tempo fa, riusciva a riunire tifosi di diverse generazioni, nonni, padri e figli, anche nei momenti peggiori della storia milanista.
Chi non ricorda i famosi 50 mila di
Milan-Cavese, la drammatica caduta in Serie B (per due volte) eppure lo stadio sempre pieno, sebbene il quanto meno discutibile
Giussy Farina svendesse Milanello come sala banchetto per i matrimoni? Oppure, ancora più indietro, chin on ha sofferto per la
'fatal Verona'? O ancora, molto più avanti, per la drammatica
notte di Istanbul?
Nulla di tutto ciò è però paragonabile al nulla sotto vuoto spinto che questa dirigenza è riuscita a creare, le divisioni all'interno della tifoseria sempre più laceranti, una curva inesistente che, ormai in maniera sempre più evidente, appare legata a doppio filo a interessi di bottega chiaramente foraggiati da una società allo sbando dal punto di vista degli obiettivi sportivi, pienamente consapevole, invece, di quelli legati agli interessi immediati: un progetto teso all'utile personale di chi comanda e alla truffa del tifoso.
Tutto questo al di là della, comunque vergognosa, assenza di alcuni pezzi di storia rossonera, e non è necessario scomodare
Paolo Maldini o
Zvone Boban. Mancheranno anche
Gianni Rivera e
Andriy Shevchenko. Ma che festa è? E voi che sarete là, persi nella nebbia, questa sera, non vi vergognerete almeno unpo' nel sentirvi usati una volta di più da questi ladri di tifo?