Una modella prima del 'via' di Mad Mood (foto Bordignon) |
Un solo giorno, ma ricchissimo, per una manifestazione arrivata alla sua decima edizione e già ricca di storia, svoltasi nella splendida cornice di Palazzo Turati, in via Meravigli, in un chiostro all'aperto dove hanno sfilato, fra le 15 e le 19, gli abiti disegnati da 26 designer italiani e stranieri, in un connubio perfetto tra il Salento, terra d'origine di Marianna Miceli, ideatrice del 'contest', e alcune delle repubbliche più esotiche dell'ex Unione Sovietica, in particolare il Kazakistan, che a questa edizione di Mad Mood ha voluto partecipare anche in via ufficiale, con tanto di banchetto esposizione di alcuni prodotti tipici.
Proprio come è successo per la Puglia, rappresentata da una serie di realtà enogastronomiche della Capitanata.
Anche quest'anno non è mancato il riferimento a una serie di abiti dedicati alle donne 'curvy', grazie alla rinnovata collaborazione con l'associazione Le Boteriane e alcune 'special guest' come Sylvie Lubamba, showgirl toscana di origine congolese.
Detto questo, ancora una volta Mad Mood, che nel 2020 aveva in pratica concluso la serie di manifestazioni 'aperte' al pubblico prima del 'lockdown' causa pandemia, ha centrato l'obiettivo: creare una giornata legata al mondo della 'fashion' che non sia impettita e autoreferenziata come la maggior parte degli eventi dell'ambiente moda, fra sorrisi, spensieratezza, emozionati esordi sul prestigioso 'carpet' milanese (in particolare per alcuni giovani designer stranieri), oltre alla conferma di 'brand' che, già in passato, avevano avuto modo di sfilare sotto l'attenta regia della Miceli, come nel caso di Isabella Di Matteo, Valeria Cataudella, Fedra Couture, Istituto Cordella e, per quanto riguarda l'estero, Aspara Brand di Aidarkhan Kaliyev.
La galleria fotografica dedicata al 'contorno' della manifestazione, con le 'prove' realizzate dale modelle e una serie di ospiti fotografati durante l'evento (foto Bordignon)