"La Repubblica" apre con Sanremo invece che con il terremoto |
C'è il vecchio nonno presidenziale Mattarella seduto in tribuna, non si sa se con il bastone o meno, uno dei criminali consapevoli di una nazione da anni consegnata al monolite della pseudosinistra incartapecorita; c'è Benigni, attore ormai finito e consunto ma che piace alle trasmissioni da rincoglioniti consapevoli e recita una Costituzione che nessuno conosce ma che basta definire 'antifassista' per beatificare e rendere intoccabile e immutabile nei secoli.
Non ho visto un microsecondo di questo festival da decenni esclusivo terreno di coltura per decerebrati, ma già lo odio, odio chi lo guarda e chi vi partecipa, chi detiene la possibilità di spandere la sua merda nelle teste dei pezzenti che, come automi, ne fissano le immagini consapevolmente e chi ci allunga il biscotto del suo vile lavoro giornalistico rivestendolo di 'necessità di cronaca' perché tiene famiglia. Basta, basta, basta.