giovedì 16 marzo 2023

Tumore al polmone: in Italia arriva amivantanab

Un momento della conferenza stampa di Milano
Amivantamab
, un anticorpo bispecifico completamente umano, in monoterapia per pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato, sarà rimborsato in Italia, primo Paese in Europa. Una notizia importante per chi soffre di questa importante patologia.
Il 'via libera' alla rimborsabilità è arrivato dall’Agenzia italiana del farmaco. Si tratta della prima terapia ad essere approvata in Italia per questa rara mutazione.
In Italia, il tumore al polmone colpisce ogni anno oltre 40mila persone, rappresentando la prima causa di morte oncologica negli uomini e la seconda nelle donne. In realtà, quando si parla di tumore polmonare si fa riferimento a un gruppo eterogeno di neoplasie, ciascuna caratterizzata da strategie terapeutiche diverse. Due sono i tipi principali di tumore del polmone, che riguardano oltre il 95% delle diagnosi: il tumore polmonare a piccole cellule e il tumore non-a piccole cellule (NSCLC, secondo la dicitura anglosassone), che è il più frequente e corrisponde a quasi l’85% delle neoplasie di nuova diagnosi.
In Italia, il 15% dei pazienti con tumore al polmone presenta una mutazione dell’EGFR, pari a 6mila persone. Nel 10% dei casi la mutazione EGFR è un’inserzione dell’esone 20, un gruppo di mutazioni non comuni su una proteina che causa una rapida crescita delle cellule e, di conseguenza, aiuta il cancro a diffondersi.
Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia Toracica e vicedirettore del Programma sul carcinoma polmonare, IEO di Milano, sottolinea: "I pazienti con NSCLC caratterizzato da mutazioni di inserzione dell’esone 20 dell’EGFR hanno a disposizione poche opzioni terapeutiche, non solo per numero, ma anche per efficacia. Basti pensare che solo l’8% delle persone con questa mutazione sopravvive a cinque anni dalla diagnosi. Nello specifico - prosegue -, il rischio di progressione della malattia è molto elevato: parliamo di un rischio maggiore del 93% rispetto alle mutazioni più comuni dell’EGFR. In questo contesto, l’arrivo di amivantamab in Italia è un traguardo importante perché rappresenta la prima terapia specifica per i pazienti con questa tipologia di tumore al polmone. Inoltre, gli studi clinici condotti con questo farmaco hanno mostrato una superiorità rispetto alle terapie standard per questo tumore in termini di efficacia, permettendo di raddoppiare l’aspettativa di vita dei pazienti".
I dati hanno dimostrato, nei pazienti trattati con amivantamab, una sopravvivenza mediana libera da progressione (tempo trascorso senza progressione o morte) di 8,3 mesi (95% CI, 6,5 – 10,9) e una sopravvivenza globale mediana 22,8 mesi (95% CI, 14,6 – non raggiunto).
Danilo Arienti, Therapeutic Area Medical Manager Janssen Italia, ribadisce: "La disponibilità di amivantamab risponde al bisogno, ancora insoddisfatto, di offrire per la prima volta in Italia e in Europa, ai pazienti e ai clinici una nuova opzione terapeutica per questo tipo di tumore al polmone, che tra le forme rare di EGFR è la più comune. Amivantamab, inoltre, rappresenta per Janssen il primo farmaco della medicina di precisione per l’oncologia solida e costituisce un passo importante verso il nostro obiettivo di fornire terapie innovative che trasformino il decorso del tumore al polmone" conclude.