Evgenij Prigožin (foto tratta da The Moscow Times) |
Al centro delle sanzioni degli stati del blocco occidentale, Prigožin ha visto il suo battaglione Wagner inserito fra le organizzazioni terroristiche da parte della Lituania. La sua risposta, riportata su Telegram e ripresa in una notizia battuta dall'agenzia ANSA, è però beffarda: "La Lituania è un micro-stato e l'opinione dei parlamentari lituani difficilmente può influenzare anche gli abitanti degli stati confinanti. Naturalmente, ciò non influirà in alcun modo sul lavoro del Gruppo Wagner". E ancora: "I mercenari dei Paesi baltici sono abbastanza comuni - ha aggiunto Prigozhin - ma, come ho già detto, i norvegesi, i finlandesi e gli svedesi che combattono, anche contro di noi, di regola sono degni combattenti professionisti, mentre lettoni, estoni e lituani sono cosiddetti turisti militari che si comportano in modo estremamente codardo". Per il capo della Wagner, "i combattenti a fianco delle forze armate ucraine dei paesi baltici sono dei veri codardi".
Intanto si combatte anche sottoterra a Bakhmut, nella rete di tunnel dell'impianto industriale Azom. Almeno secondo i mercenari della brigata Wagner: sul canale del gruppo paramilitare sono state pubblicate immagini che ritraggono i mercenari russi nell'impianto per la lavorazione di metalli nel centro della città, lo stesso in cui a dicembre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva consegnato medaglie ai difensori di Bakhmut e dove adesso infuria una battaglia che, per molti, è già segnata.
Prigožin è durissimo: "Tra i 10.000 e gli 11.000 soldati ucraini sono uccisi" ogni mese nella difesa di Bakhmut. Lo riferisce l'agenzia statale russa Ria Novosti. Secondo le ultime notizie, aggiunge l'agenzia, le forze russe hanno ormai preso il controllo o tengono sotto il tiro della loro artiglieria tutte le strade asfaltate, e il fango che comincia a prodursi con il disgelo sta rendendo molto difficile il rifornimento di munizioni e l'afflusso di rinforzi alle truppe di Kiev.