venerdì 24 marzo 2023

Ungheria: no all'arresto di Putin, no alle armi all'Ucraina

L'articolo di "Russia Today" sulla posizione ungherese
Una volta di più l'Occidente, e l'Europa in particolare, dimostra la propria mancanza di unità nei confronti della politica e degli atteggiamenti da tenere nei confronti della Russia.
Se pericolose crepe trasversali sussistono in tutti i Paesi filo Nato, una volta di più arriva dall'Ungheria il 'niet' a una delibera del mondo occidentale, come attestato anche da un articolo di Russia Today.
Il capo dell'ufficio del primo ministro ungherese, Gergely Guiyash, ha affermato infatti che Budapest non invierà armi e munizioni all'Ucraina. "Ovviamente, ci sono paesi dell'UE che invieranno parte di queste munizioni alla guerra - ha detto -, ma l'Ungheria non lo farà". Guyash anche ha affermato che l'Ungheria è coinvolta nell'armamento dei paesi della NATO, che "i soldati ungheresi vengono inviati al confine orientale solo per scopi di difesa".
In precedenza, Gouyash ha affermato che la NATO non sarebbe in grado di prendere alcuna decisione sulle relazioni con l'Ucraina senza tenere conto della posizione dell'Ungheria.
Ma non basta: la stessa Ungheria ha avvertito la Corte Penale Internazionale che non arresterà il presidente russo, Vladimir Putin, se dovesse entrare nel Paese, al contrario di quanto promulgato dalla CPI stessa, organo riconosciuto dal governo magiaro sebbene non, guarda caso, da Russia, Ucraina e Stati Uniti. Ancora Gulyas ha dichiarato, nel corso di un 'briefing', che non ci sono motivi ragionevoli per ritenere che Putin abbia la responsabilità penale individuale di quanto sta accadendo nella guerra russo-ucraina e che lo Statuto di Roma, che ha istituito la Corte penale internazionale, non è stato integrato nell’ordinamento giuridico ungherese.