Visualizzazione post con etichetta film. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta film. Mostra tutti i post

giovedì 24 novembre 2022

Mad Max, il meraviglioso delirio della versione 2015

Una scena del film "Mad Max - Fury Road"
Delirante, onirico, lisergico. "Mad Max - Fury Road" è in assoluto uno dei più bei film che io abbia mai visto, ma posso anche capire che qualcuno lo possa anche odiare, nella sua totale mancanza di sceneggiatura, nel suo continuo urlo a 300 all'ora, nella sua tendenza apocalittica al nichilismo più totale, inarrivabile, incommensurabile, folle e isterico.
Proprio per questo, per questa sua demenza quasi comica degna di un Quentin Tarantino, il 'sequel' del film 'icona' degli anni '80, interpretato allora da Mel Gibson, vale la pena di essere bevuto dall'inizio alla fine senza sosta, come si berrebbe d'un fiato un bicchiere di superalcolico, Fernet compreso.
Sempre George Miller sulla tolda di comando, un Tom Hardy finto protagonista di un teatro della follia dove ognuno, nel caos cosmico, ha invece un ruolo preciso, e allora anche Charlize Theron, orrendamente lontana dai suoi normali canoni di bellezza, appare come uno dei tanti personaggi incredibili che costellano questo western fantascientifico.
Insomma, "Mad Max - Fury Road", in passaggio di questi tempi sul canale "20 Mediaset" va visto e, come ho già fatto io, rivisto più e più volte, ubriacandosi di immagini, urla e invocazioni, ovviamente, verso il tanto agognato "Valhalla" cinematografico promesso agli eroi del cinema.

domenica 29 maggio 2022

Milla Jovovich, gli occhi vincenti di "Monster Hunter"

Milla Jovovich in una scena di "Monster Hunter"
Segni particolari: divertente. E' "Monster Hunter", film che ho appena ri-visto con l'identico entusiasmo della prima volta, trascinato dalla 'verve' e dallo sguardo assatanato di Milla Jovovich, occhioni grandi grandi da tipica bellezza dell'est (è infatti nata in Ucraina ma è di etnia russa, per poi naturalizzarsi statunitense), diretto da Paul W.S. Anderson, che della bella attrice è anche marito e che ha al suo attivo diversi 'action movie', fra cui una lunga serie di "Resident Evil" (pure con la Jovovich) e "Alien vs. Predator".
Se poi al film si aggiunge un altro attore famoso per la sua grinta come Ron Perlman, la certezza di un ottimo prodotto è quasi garantita. Non facce da Oscar, ma adrenalina pura, caccia e fuga, fuoco e fiamme, scontri all'ultimo sangue e inseguimenti a mille all'ora. Tutto perso nei profondi occhi della bella Milla.



sabato 21 maggio 2022

Cult-movie, "The Killing Jar" e la frase "Io non sono Smith"

Amber Benson in "The Killing Jar"
Ho visto pochi giorni fa "The Killing Jar" ed è ormai entrato nella mia personalissima galleria degli 'oggetti di culto', dei cosiddetti 'Film della Mezzanotte', da guardare sprofondato in poltrona, un bicchiere di whisky a sinistra, patatine e trash food vario a destra, mentre il silenzio della notte viene interrotto solo ed esclusivamente dalle battute di questo 'lungometraggio' diretto da Mark Young nel 2010.
Personaggi tagliati nel sangue, dialoghi scorbutici e spiazzanti, Amber Benson che passa disinvoltamente dalla 'streghetta' di "Buffy" a cameriera 'on the road', Michael Madsen sanguinario come da copione, è ciò che ti aspetti, una valanga incattivita di umanità avariata.
I comprimari che tali non sono, primo fra tutti Harold Perrineau, per l'occasione clamoroso Doctor Jekill/Mister Hyde, e Danny Trejo (autore di un quasi 'cameo') pronti a capovolgere una trama da bere tutta d'un fiato, e da guardare e riguardare senza mai stancarsi.
Come un film di Quentin Tarantino, ma meglio, splatter quanto basta ma non troppo, con quel finale spiazzante e un dialogo che rimarrà scolpito nella mia memoria: "Allora qui abbiamo un grosso problema" - "Quale problema?" - "Io non sono Smith".


mercoledì 18 maggio 2022

Duemila30, giovani registi crescono

Studenti a confronto a "Duemila30"
Prendi un gruppo di studenti provenienti da tutto il mondo e fagli girare un 'cortometraggio', parola tanto arcaica quanto impegnativa anche nel concetto che intende esprimere, ovvero quello di incoraggiare la forma artistica ed espressiva del 'cortometraggio', appunto, dando spazio e opportunità di ottenere visibilità a giovani aspiranti registi.
Nasce così Duemila30, andato in scena a Milano e, come si sarebbe scritto una volta, organizzato 'dai giovani per i giovani', giunto alla terza edizione e 'sottotitolato' "International Sustainability Film Festival & Experience".
Sono stati tre giorni di proiezioni, eventi, conferenze e workshop, nel pieno stile 'campusero' e con l'opportunità di incontrare una lunga serie di ospiti internazionali, autori e firme di grido da cui apprendere e imparare e con le quali confrontarsi.
Poche le regole per poter partecipare. Fra queste: 1) Tutti i cortometraggi devono essere film diretti da studenti. 2) Tutti i cortometraggi devono essere in inglese o sottotitolati in inglese. 3) Tutti i cortometraggi devono essere stati completati non prima di gennaio 2019.
Dreamers e Innovators le categorie in cui sono stati divisi i film: nel primo caso a trionfare è stato "System Error" del polacco Piotr Kaźmierczak, mentre nel secondo la vittoria è andata all'italiana Francesca Trovato, con "Mycophilia".

mercoledì 27 aprile 2022

Seven Sisters, sorpresa e azione da guardare tutta d'un fiato

Una scena del film
Raramente dedico un post di questo blog a film e serie varie, anche perché è raro trovare qualcosa di veramente convincente.
Consiglio a tutti una visione attenta di "Seven Sisters", film del 2017 diretto dal regista norvegese Tommy Wirkola e interpretato da un tris d'attori 'doc' come Noomi Rapace, Glenn Close e Willem Dafoe.
La storia è semplice: sette sorelle gemelle, tutte interpretate dalla Rapace, cercano di sopravvivere in un mondo distopico (ma non troppo lontano da quello odierno) in cui il controllo delle nascite causa depauperamento delle risorse mondiali ha reso necessaria la Legge del Figlio Unico.
Tutto gira attorno alla non facile vita quotidiana delle sette gemelle, costrette a vivere una unica vita per non essere scoperte, e quindi obbligate a uscire una per volta, quasi sempre un giorno per volta. La storia, però, assume quasi subito toni drammatici, pronta a trasformare il film in uno splendido 'fanta-action' dal finale (una volta tanto) imprevedibile.
Ben accolto dalla critica, il film ha anche ricevuto una candidatura al Locarno International Film Festival del 2017 ma, soprattutto, si lascia vedere con piacere e trasporta lo spettatore d'un fiato sino alla fine, inattesa.
Inoltre, meglio dirlo piano per non scatenare le polemiche di femministe isteriche, è un potente inno alla vita contro l'uccisione di bambini innocenti immolati sull'altare di una società consumista. Ricorda niente?





venerdì 28 gennaio 2022

L'incompetente cinefilo: "Riders of Justice", se il dramma si trasforma in fiaba

La locandina del film
"Riders of Justice"
("Retfærdighedens ryttere") è un film danese del 2020 scritto e diretto da Anders Thomas Jensen e che ha in Mads Mikkelsen, Nikolaj Lie Kaas, Andrea Heick Gadeberg, Lars Brygmann e Nicolas Bro i suoi attori principali.
Il film è da vedere, pur nella sua stranezza così tipicamente scandinava, un velo che mischia follia, introversione e surrealismo e che alla fine, pur senza mostrarlo ai quattro venti, reca un sé un messaggio chiaro, cosa che spesso non gradisco ma che, se accennata con moderazione, risulta perfino godibile: l'odio è inutile anzi, è dannoso e controproducente, e rischia di portare a cortocircuiti dagli esiti imprevedbili, sebbene in buona fede.
Il film si muove in un misto fra dramma e fiaba, ben interpretato, un 'revenge movie' grottesco con un finale alla 'Andersen' e non potrebbe essere altrimenti, viste le latitudini.
Voto: 7,5 - a volte ci si perde d'animo viste alcune incongruenze, che però, alla fine, risultano chiaramente 'volute'.

domenica 2 gennaio 2022

San Nicola, dalla Turchia a Bari per diventare Babbo Natale in America

La locandina del film
"Nicola – Cozze, kebab & Coca Cola"
è l'ultimo film di Antonio Palumbo, presentato a ridosso del Natale anche a Milano presso il Cineteatro Martinitt, un 'mockumentary' (ovvero, un falso documentario) in stile 'road movie' prodotto dalla Oz Film di Francesco Lopez, con il contributo di Apulia Film Commission in collaborazione con Octopost.
Al centro della scena il santo internazionale, amata dai vicoli di Bari Vecchia agli Stati Uniti, dove è meglio conosciuto come Santa Claus, cioè Babbo Natale, passando per Turchia, Belgio, Olanda, Francia, Russia, i Paesi toccati dal viaggio di Palumbo scandito dalle musiche di Ivan Iusco che, tra sacro e profano, guida lo spettatore alla scoperta del culto del vescovo di Myra, patrono della città di Bari e celebrato in tutto il mondo nei modi più disparati.
Religiosità e tradizioni popolari, riti pagani e celebrazioni, pop culture e consumismo: tutto questo si fonde e confonde nella figura di San Nicola, indagata e analizzata, sempre con grande ironia, anche attraverso voci autorevoli come quella del padre domenicano Gerardo Cioffari, direttore del Centro Studi Nicolaiani della Basilica e di testimoni celebri del culto nicolaiano, come il sindaco di Bari, Antonio Decaro e lo scrittore Nicola Lagioia.
Un viaggio che passa per la Russia, tra i paesi maggiormente devoti al Santo, e da Saint-Nicolas-de-Port, nella regione francese della Lorena, dove una reliquia del dito del vescovo di Myra (“se sei un osso di san Nicola non puoi mai stare tranquillo”) è stata sufficiente a generare un culto molto sentito e festività della durata di un mese adorate soprattutto dai bambini, raccontate dal sindaco di Nancy, capitale della Lorena, Laurent Hénart. Poi nelle Fiandre, in Belgio (con lo scrittore Herman Cole e lo storico e teologo Luc Vermeulen) e in Olanda (con John Helsloot, docente al Merteens Instituut di Amsterdam) dove scopriamo le origini e l’evoluzione del mito di Sinterklaas, il donatore di regali. Ad Amsterdam, Palumbo incontra, inoltre, il reverendo James Rosenthal, fondatore della Saint Nicholas Society. Poi si prosegue negli Stati Uniti, a New York, dove ha preso forma la figura di Santa Claus, corpulento simbolo della opulenta società dei consumi, reso icona dal brand Coca Cola. Il viaggio si conclude a Demre, l’antica Myra, in Turchia, la città d’origine di Nicola, meta dei marinai baresi che ne trafugarono le ossa. Anche qui, incontri prestigiosi con il Metropolita di Demre, Hristosomos Kalayci e con il sindaco, Suleyman Topçu.
E' lo stesso Palumbo a raccontare in poche parole la sua produzione: "Una piccola opera pop in onore del mio santo. Il santo di tutti".

martedì 23 novembre 2021

ArteKino Festival, tutto pronto per la sesta edizione

Una immagine da "Sami, Joe und Ich" (foto ufficio stampa)
E' tutto pronto per la 6.a edizione di ArteKino Festival, festival cinematografico digitale che celebra il giovane cinema europeo, presentato attraverso il canale culturale Arte.tv.
A inaugurare l’evento, interamente gratuito, sarà la proiezione del film svizzero in concorso "Sami, Joe und Ich", martedì 30 novembre all’Institut français - Centre Saint-Louis di Roma. E protagonisti, assieme ai film, saranno anche gli spettatori, che con il loro voto potranno provare a vincere uno dei tre premi messi in palio dal festival.
La manifestazione prenderà il via ufficialmente il 1° dicembre, per chiudersi con l'ultimo giorno del 2021.
Il festival nasce nel 2016 per promuovere la ricchezza e le bellezze del cinema d’autore continentale e condividerle con un pubblico il più vasto possibile, utilizzando il digitale e le nuove tecnologie, ed è pensato in particolare per permettere a tutti gli europei di avere accesso a lungometraggi che, altrimenti, potrebbero difficilmente trovare nelle sale cinematografiche dei propri Paesi, nonostante il successo di critica e l’inclusione in numerosi concorsi internazionali.
I film in concorso, che saranno disponibili in 32 paesi europei e in sei versioni linguistiche (francese, tedesco, inglese, spagnolo, italiano e polacco) su Arte.tv e sul canale YouTube ARTE Cinéma, saranno 12, con l'intento di rendere omaggio alla diversità culturale e linguistica europea.
Oltre al film elvetico che aprirà la manifestazione, in concorso ci saranno anche le pellicole tedesche "Jiyan, LOMO: The Language of many Others", "The Last to see Them" e "Wood and Water"; le ucraine "Inner Wars" e "When The Trees Fall"; il film polacco "Call me Marianna"; il belga "Petit Samedi"; il rumeno "Uppercase Print"; il serbo "Oasis" e il britannico "Nocturnal".

Ecco, di seguito, altre immagini legate ai film in concorso fornite dall'ufficio stampa
"Press Play - Comunicazione e Pubbliche Relazioni".


sabato 5 settembre 2020

Maddalena zero in condotta, ma oggi sarebbe un 10

Nel poster Carla Del Poggio e Irasema Dilian
Ieri sera mi stavo riguardando "Maddalena zero in condotta" con Carla Del Poggio, Verga Bergman e Irasema Dilian, tre 'bellissime' d'altri tempi, tre figure tutte molto differenti l'una dall'altra, ciascuna dotata di precise caratteristiche di femminilità. Se si pensa alle donne di oggi (ma anche agli uomini) e si cerca di fare un paragone, si vede come il buon gusto nel vestire in maniera anche solo appena decente sia assai diminuito.
La realtà, rispetto al passato, è che sono venute drammaticamente meno l'educazione, la sensibilità e il rispetto verso gli altri. Da qui anche alcuni tipi di abbigliamenti e atteggiamenti insopportabili verso il prossimo.
Certamente camminare in maniera esageratamente vistosa, esprimersi in maniera inappropriata o dire volgarità, fumare una sigaretta per strada e tenere la voce alta non sono comportamenti 'educati' in qualsiasi epoca e con qualsiasi vestito. Non è sbagliato indossare un paio di jeans, se portati con eleganza. Il problema è che, ormai, questa eleganza ed educazione sono venute sempre meno.
Osservare questi film dei 'telefoni bianchi', splendidamente interpretati, e solo apparentemente ingenui, può rappresentare un'utile pietra di paragone nei confronti di una generazione educata secondo valori di una severità oggi sconosciuta, ma che comunque non è mai stata né illegale né illegittima. E, anzi, oggi, sarebbe più che benvenuta.



Qui sotto il film completo:

domenica 28 giugno 2020

Sarah Greene e Dominique McElligott, sexy poliziotte in "The Guard"

Sarah Greene e Dominique McElligott
Sinead Mulligan (Sarah Greene) e Aoife O’Carroll (Dominique McElligott) sono le due sensualissime escort provenienti da Dublino che il sergente Gerry Boyle (Brendan Gleeson) assolda in una scena del film irlandese "The Guard" (terrificante titolo italiano, "Un poliziotto da happy hour"), con un cast eccelso, che vede, oltre ai tre sopracitati, Don Cheadle, Mark Strong, Liam Cunningham e Fionnula Flanagan.
Per Sarah una presenza importante in "Penny Dreadful", ma soprattutto in "Vikings", in cui interpreta la principessa inglese Judith, mentre per Dominique vale la pena citare una presenza ricorrente in "House of Cards".
Nel film le due ragazze si vestono da poliziotte sexy per tenere compagnia intima a Gleeson, per un incontro ad alto contenuto erotico. Non potevo esimermi, in questa lunga notte televisiva, dal non citarle e ricordarle con un post.




giovedì 18 febbraio 2010

"Score: a hockey musical"

Buona sera. A volte le notizie non c'è bisogno di andare a cercarle. Vengono loro a trovarti. Delaware Avenue, un gruppo elettrogeno inonda la mia via di luce impropria. So di essere importante, ma la crew lì di fronte a casa mia non è per me. Due numeri civici più avanti sul dispari (io sono al 72, facciamo al 75-77-79-81, più o meno) si stanno completando le riprese di "Score: a hockey musical", con la presenza di Olivia Newton-John e Nelly Furtado, il tutto diretto da Michael McGowan, regista 'torontino' classe '66 con all'attivo, tra le cose più note, la direzione di una puntata del telefilm (notissimo da queste parti, visto che la location è a Toronto) "Being Erica".
Un membro della troupe mi ha raccontato più o meno la storia, che vi assicuro essere raccapricciante, anche se si parla di hockey: un ragazzo, futura 'stella' dell'hockey, si innamora della vicina di casa (entrambi abitano nella mia, Delaware Avenue). Anche lei indossa i pattini, ma di artistico. Uno di fronte all'altro, ogni mattina, dalle proprie finestre, cantano scambiandosi l''ammmoore' Olivia Newton-John fa la parte della mamma di lui o di lei (boh?), Nelly Furtado fa la tifosa di hockey, cosa che è anche nella realtà. Non credo però possa essere così follemente brutto, per cui aspettatevi qualcosa di meglio. Ci sono altri attori di calibro, come ad esempio Stephen McHattie (ha avuto parti in "Fringe", "300", "Star Trek - DSN", "X-Files", "The 4400", etc.). La troupe è stata simpaticissima e disponibile: sono stato invitato a bere un caffè nel krafttruck da Boris Michelangelo, un attrezzista serbo, e da George, uno dei membri della security. Li ho conosciuto la simpatica Cathy, responsabile della location. Che altro? Ora aspetto il dvd, oppure di sposare Nelly Furtado, uno dei miei 176 tipi ideali di donna...