La locandina del film |
Al centro della scena il santo internazionale, amata dai vicoli di Bari Vecchia agli Stati Uniti, dove è meglio conosciuto come Santa Claus, cioè Babbo Natale, passando per Turchia, Belgio, Olanda, Francia, Russia, i Paesi toccati dal viaggio di Palumbo scandito dalle musiche di Ivan Iusco che, tra sacro e profano, guida lo spettatore alla scoperta del culto del vescovo di Myra, patrono della città di Bari e celebrato in tutto il mondo nei modi più disparati.
Religiosità e tradizioni popolari, riti pagani e celebrazioni, pop culture e consumismo: tutto questo si fonde e confonde nella figura di San Nicola, indagata e analizzata, sempre con grande ironia, anche attraverso voci autorevoli come quella del padre domenicano Gerardo Cioffari, direttore del Centro Studi Nicolaiani della Basilica e di testimoni celebri del culto nicolaiano, come il sindaco di Bari, Antonio Decaro e lo scrittore Nicola Lagioia.
Un viaggio che passa per la Russia, tra i paesi maggiormente devoti al Santo, e da Saint-Nicolas-de-Port, nella regione francese della Lorena, dove una reliquia del dito del vescovo di Myra (“se sei un osso di san Nicola non puoi mai stare tranquillo”) è stata sufficiente a generare un culto molto sentito e festività della durata di un mese adorate soprattutto dai bambini, raccontate dal sindaco di Nancy, capitale della Lorena, Laurent Hénart. Poi nelle Fiandre, in Belgio (con lo scrittore Herman Cole e lo storico e teologo Luc Vermeulen) e in Olanda (con John Helsloot, docente al Merteens Instituut di Amsterdam) dove scopriamo le origini e l’evoluzione del mito di Sinterklaas, il donatore di regali. Ad Amsterdam, Palumbo incontra, inoltre, il reverendo James Rosenthal, fondatore della Saint Nicholas Society. Poi si prosegue negli Stati Uniti, a New York, dove ha preso forma la figura di Santa Claus, corpulento simbolo della opulenta società dei consumi, reso icona dal brand Coca Cola. Il viaggio si conclude a Demre, l’antica Myra, in Turchia, la città d’origine di Nicola, meta dei marinai baresi che ne trafugarono le ossa. Anche qui, incontri prestigiosi con il Metropolita di Demre, Hristosomos Kalayci e con il sindaco, Suleyman Topçu.
E' lo stesso Palumbo a raccontare in poche parole la sua produzione: "Una piccola opera pop in onore del mio santo. Il santo di tutti".