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venerdì 19 agosto 2022

Angelina Jolie, presunte violenze subite da Brad Pitt: ma era una spinta...

Angelina Jolie
Storie da vip: la rete televisiva CNN ha rivelato le accuse formulate da Angelina Jolie nei confronti del marito, BradPitt, che l'avrebbe spinta contro il muro del bagno dell'aereo privato sul quale stavano viaggiando, urlandole: "Stai mandando a puttane questa famiglia!". Il tutto completamente ubriaco e dopo avere 'insultato' i figli della coppia. L'episodio risale al 2016 ed è stato rivelato dalla rete televisiva, che avrebbe ottenuto un rapporto dell'FBI sulla vicenda.
La Jolie ha aggiunto agli investigatori che due dei loro figli, i cui nomi sono stati censurati nel rapporto ma erano all'epoca minorenni, "erano fuori dalla porta a piangere e hanno chiesto 'Stai bene mamma?'". A quel punto Pitt avrebbe urlato: "No, la mamma non sta bene. Sta rovinando questa famiglia. E' pazza". Questo avrebbe suscitato la reazione di uno dei bambini che avrebbe detto: "Non è lei, sei tu, stronzo'". Insulto, si legge nel rapporto dell'FBI, che avrebbe mandato l'attore su tutte le furie. Pitt, secondo quanto raccontato dalla Jolie, gli è corso incontro "come per picchiarlo" ma lei lo avrebbe bloccato. L'attrice e regista ha anche dichiarato di aver subito lesioni alla schiena e al gomito di cui ha allegato una foto.
Ennesima inutile 'querelle' che smuoverà l'interesse del mondo rosa, animato da presunte avanzate battaglie in salsa 'femminista' contro le presunte violenze del 'maschio' (bianco e tossico, aggiungo io, per completezza di... disinformazione): sarebbe poi da capire quanto spingere una persona contro il muro sia da considerarsi 'violenza'.
In effetti Pitt non è stato né arrestato né incriminato per le violenze dopo l'inchiesta federale su queste 'presunte' violenze. (fonte: ANSA)

sabato 15 gennaio 2022

Nordafricani, arabi, neri: senza fine la violenza straniera in Italia

L'articolo pubblicato da "La Verità"
Continua senza fine la vergogna della violenza straniera a Milano e nel resto dell'Italia. Il bollettino potrebbe rimarcare le orme di quello del Covid, ma potrebbe anche essere peggiore. Sicuramente dal punto di vista morale. Perché il virus, di morale, non ne ha, non guarda in faccia nessuno, colpisce senza cattiveria né crudeltà.
Chi ha colpito in piazza Duomo a Milano, invece, lo ha fatto per soddisfare esigenze e volontà propria, per esaudire le proprie ataviche attitudini, per la crudeltà innata di chi, obbligato all'immigrazione, nulla ritiene di avere da perdere in terra straniera.
Ed eccoli, i nordafricani di Piazza Duomo, guano putrescente di fronte al simbolo religioso e civile di una città fondata dai Celti Insubri, resa prospera dalle stirpi longobarde e latine che poi l'hanno abitata, cui poi si sono sovrapposte quelle venete e meridionali, giusto per rendere frizzante e prolifico un melting pot che, di certo, non ha bisogno aggiunte cromosomiche di provenienze troppo lontane per potersi integrare correttamente (ovviamente sull'odierno numero milanese de "La Repubblica" capiamo di trovarci di fronte a simili origini etniche solo per i nomi delle persone coinvolte, non perché ce lo dicano i giornalisti)).
Nordafricani sono i violenti di Piazza Duomo, nordafricani (marocchini) sono gli infami che, sempre a Milano, hanno derubato un disabile su carrozzina, accerchiandolo e minacciandolo nel mezzanino della metropolitana di Porta Genova, strattonandolo e rubandogli il cellulare.
Ed è sempre un marocchino, sotto l'effetto di alcol e droga (per il cui spaccio era già stato condannato) ad aver assassinato una bambina di tre anni, la figlia della compagna, lanciandola dalla finestra di casa.
Ed è ancora un nordafricano di 21 anni (padre marocchino, madre libanese) l'assassino di un 17.enne triestino, strangolato in un sottoscala della città giuliana: semplicissimo il movente, la gelosia.
Marocchini, nordafricani, arabi, neri. Gli stessi che vediamo ogni giorno posare i loro piedi sulla nostra terra. Donne, bambini, vecchi, ci dicono i 'buonisti dell'accoglienza', sapendo di mentire complici irresponsabili di quegli stessi crimini che questo ciarpame umano commetterà inevitabilmente una volta entrato su suolo europeo.

L'assassinio di Torino nell'articolo di "Libero"

L'omicidio di Trieste nella prima pagina del quotidiano locale, "Il Piccolo"

Esempio di 'giornalismo di regime': il "Corriere Milano" non cita la nazionalità dei criminali

lunedì 10 gennaio 2022

Silvia Roggiani, prima i commenti deliranti, poi il vittimismo

Silvia Roggiani (foto profilo Facebook)
Non sarebbero nemmeno da commentare le parole di Silvia Roggiani, ennesima piddina 'buonista' abile solo nel parlare a vanvera guidata da confuse prese di posizione demagogiche o dalla malafede di una cecità politica a caccia del voto di turno.
Allucinante e vergognosa la sua intervista rilasciata alla sezione milanese del quotidiano "La Repubblica" (e chi altri, se no?), in cui definiva le violenze subite da diverse ragazze nel centro di Milano la notte di Capodanno "figlie di una cultura troppo patriarcale della nostra società".
Insomma, in pratica la colpa sarebbe nostra, dei nostri genitori e dei nostri nonni, di coloro che, forse la signora Roggiani, in preda ad acuto delirio non lo sa, ci hanno invece insegnato il valore del rispetto e della democrazia. Quella stessa democrazia che, a furia di 'accoglienza indiscriminata', sta cadendo maciullata sotto i piedi di chi, invasore, non ne conosce né il valore né il significato.
Più che giustificata e logica la reazione del 'leghista' Alessandro Morelli che, sui'social' aveva così commentato: "Fanno arrivare qui decine di migliaia di persone senza alcun controllo né preoccupazioni su come possano integrarsi, poi però se succede qualcosa è colpa della 'nostra società' (?) e del 'patriarcato'. Ma per favore!". Normali schermaglie politiche, ma parole inappuntabili.
Nasce da questo innocuo post il piagnisteo della Roggiani che lamenta insulti e minacce sui propri 'social', lamentazioni ovviamente riprese dalla stampa compiacente, la medesima che si diverte, al contrario, nel fare gara all'insulto, ignorandone le conseguenze, contro 'donne di Destra' come Silvia Sardone e Susanna Ceccardi, contro cui le minacce di stupro si trasformano spesso in auguri di morte.
L'importante è sapere con chi si ha abbia a che fare. Da quelle parti usa così. Ogni mezzo è buono per colpire l'avversario. Ma, anche stavolta, ed è l'ennesima, si è abbondantemente pisciato fuori della tazza. Non facile per una donna.

mercoledì 3 novembre 2021

Papa Francesco sputa sulle vittime delle 'marocchinate'

La foto tratta dal sito de "Il Primato Nazionale"
Vale la pena, nella notte che segue la giornata dedicata ai defunti, dedicare un pensiero a Papa Bergoglio, l'omino vestito di bianco e dall'occhio flebile e dormiente, che dedica un pensiero a tutti i mali del mondo a convenienza, dimenticandosi delle vere vittime, quelle più vicine ma che magari costituiscono una inutile seccatura per i fini del Vescovo di Roma, sdoganando le peggiori teorie del terzomondismo e della globalizzazione.
Prendo a prestito il puntuale articolo di Cristina Gauri, giornalista poliedrica de "Il Primato Nazionale", intitolato "Bergoglio dice messa al cimitero dei goumier: le vittime delle marocchinate morte due volte".
Non servono molti commenti al riguardo, se non riproporre alcuni punti chiave dell'articolo.
"Lo sdegno, il grido di dolore dell’Associazione nazionale vittime delle marocchinate è rimasto completamente inascoltato: senza curarsi minimamente delle lamentele espresse dal presidente Emiliano Ciotti nei giorni scorsi, stamattina Bergoglio ha celebrato la messa dei Defunti al cimitero militare francese. Lo ha fatto sulle tombe, cioè, di quei goumier marocchini del Corpo di spedizione francese in Italia che fino all’ottobre del ’44 stuprarono, torturano e ammazzarono decine di migliaia di donne (ma non solo) soprattutto nel Centro Italia. Le marocchinate, una tragedia nazionale a lungo taciuta e che — come se non bastasse — tutt’oggi subisce numerosi tentativi di minimizzazione da parte della sinistra. Come, del resto, avviene regolarmente per le Foibe. Oggi è arrivato l’ennesimo sfregio, stavolta per mano del Vaticano".
L'articolo di Cristina prosegue, ma il concetto pare chiaro. Ancora una volta il Vaticano si accoda al pensiero unico dominante e dimentica le vittime vere, magari un po' scomode (un po' tanto...), sicuramente d'intralcio verso il peggiore dei matrimoni: il cattocomunismo.