Silvia Roggiani (foto profilo Facebook) |
Allucinante e vergognosa la sua intervista rilasciata alla sezione milanese del quotidiano "La Repubblica" (e chi altri, se no?), in cui definiva le violenze subite da diverse ragazze nel centro di Milano la notte di Capodanno "figlie di una cultura troppo patriarcale della nostra società".
Insomma, in pratica la colpa sarebbe nostra, dei nostri genitori e dei nostri nonni, di coloro che, forse la signora Roggiani, in preda ad acuto delirio non lo sa, ci hanno invece insegnato il valore del rispetto e della democrazia. Quella stessa democrazia che, a furia di 'accoglienza indiscriminata', sta cadendo maciullata sotto i piedi di chi, invasore, non ne conosce né il valore né il significato.
Più che giustificata e logica la reazione del 'leghista' Alessandro Morelli che, sui'social' aveva così commentato: "Fanno arrivare qui decine di migliaia di persone senza alcun controllo né preoccupazioni su come possano integrarsi, poi però se succede qualcosa è colpa della 'nostra società' (?) e del 'patriarcato'. Ma per favore!". Normali schermaglie politiche, ma parole inappuntabili.
Nasce da questo innocuo post il piagnisteo della Roggiani che lamenta insulti e minacce sui propri 'social', lamentazioni ovviamente riprese dalla stampa compiacente, la medesima che si diverte, al contrario, nel fare gara all'insulto, ignorandone le conseguenze, contro 'donne di Destra' come Silvia Sardone e Susanna Ceccardi, contro cui le minacce di stupro si trasformano spesso in auguri di morte.
L'importante è sapere con chi si ha abbia a che fare. Da quelle parti usa così. Ogni mezzo è buono per colpire l'avversario. Ma, anche stavolta, ed è l'ennesima, si è abbondantemente pisciato fuori della tazza. Non facile per una donna.