Islam, l'oppressione delle donne prosegue in Afghanistan |
L'ultima 'violenza' morale (cui fa spesso seguito quella fisica) imposta dai sedicenti studenti coranici vieta alle donne diviaggiare da sole oltre i 72 chilometri, aggiungendo che, durante il tragitto, dovranno essere accompagnate da un membro maschio della famiglia. Alla faccia delle 'colpe' intrinseche dell'uomo bianco occidentale, sulla cui fame di diritti si è costruita la moderna libertà femminile.
Pubblicata dal cosiddetto Ministero della Promozione della Virtù e dellaPrevenzione del Vizio, ricostituito a vent'anni di distanza dai mullah dopo la presa di Kabul a Ferragosto, la raccomandazione invita inoltre gli autisti a non accettare sui loro veicoli donne, a meno che queste non indossino il velo islamico.
Ma non basta: oltre a queste follie, recentemente lo stesso ministero ha 'invitato' le televisioni afghane a non trasmettere più "serie all'acqua di rose in cui le donne" recitino, ha imposto alle giornaliste di indossare "il velo islamico" e ha vietato di ascoltare musica in automobile, con verifiche accurate attraverso posti di blocco lungo le strade di Kabul.
Tutto questo a cento giorni dall'esclusione delle ragazze dal diritto all'istruzione a partire dalla scuola secondaria in gran parte del Paese.
E mentre HRW condanna quello che definisce il 'vero volto dei talebani', mi permetto di aggiungere come questo sia 'il vero volto dell'Islam'.