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Ancelotti in campo deve rinunciare all’infortunato Pato, ripropone Flamini in difesa con Kakà e Seedorf alle spalle di Inzaghi. Niente da fare, invece, per Ronaldinho che è ancora costretto ad accomodarsi in panchina, ma entrerà nella ripresa assieme a Shevchenko e Cardacio (udite udite!).
A fine gara tanti applausi per tutti e per un secondo posto che garantisce più tranquillità in vista del futuro. E Carlo Ancelotti si gode un Kakà rientrato a ottimi livelli: “Questo dimostra quanto lui sia importante" dice il Carletto e gli crediamo, soprattutto perché il mister rossonero rimane il più realista della vasta gamma di cicisbei che giocano a rinfocolare ardori privi di spessore: “Se puntiamo l’Inter? Sinceramente no: cerchiamo di tenere lontani i quarti, da cui abbiamo 9 punti di vantaggio. Nelle ultime due giornate abbiamo guadagnato molti punti e questo rimane il nostro pensiero”. Un pensiero anche a chi non ne meriterebbe: “Ronaldinho? E’ stato giusto acquistarlo, ha fatto molto bene nel girone d’andata e poi ha avuto una flessione, legata più che altro all’infortunio e al fatto che non ha giocato con continuità. Poi è chiaro che io devo fare delle scelte, quando decido gli undici migliori da mandare in campo domenica dopo domenica”. Basterebbero queste frasi, che non sono dette a caso e non sono il frutto di semplice banalità, a fare capire perché Carlo Ancelotti debba rimanere a guidare il Milan almeno anche nella prossima stagione. Perché lui conosce l'ambiente rossonero, perché lui 'è' l'ambiente rossonero, perché lui è più di un allenatore per una squadra come quella di via Turati. Trovarne, di personaggi così...
Il video con gli highlits della partita, purtroppo il commento è da 'confessionale in chiesa'...