Jose Mourinho fa il pompiere, ma fino a un certo punto. Alcune cose deve dirle, perché sente il dovere di farlo. E così è chiaro che non gli sia andata giù la frase di Massimo Ambrosini pronunciata ieri in conferenza stampa a Milanello (“La frase ‘sero tituli’ di Mourinho? Sarebbe bello se potesse pentirsene” ha detto il centrocampista milanista). Il tecnico portoghese la prende alla lontana, tornando dapprima sulle frasi provenienti da casa Milan relative al gol in bagger di Adriano che decise l’ultimo derby. “Un campionato è fatto di tante cose, di tanti errori, di infortuni. Sbagliano i giocatori, sbagliano gli allenatori e sbagliano gli arbitri”. E così per Mourinho, gli stessi che dicono queste cose non dicono “che il Milan, giocando in dieci l’ultimo derby avrebbe forse perso 3-0 o 4-0, e che ha vinto il derby di andata con un gol in fuorigioco. Ma io non voglio più parlare di queste cose perché quando l’ho fatto è sembrato che una bomba atomica fosse sul punto di esplodere in Italia”.
Poi punta il dito su Ambrosini: “Non ha la statura morale per parlare. Lui, un giocatore che fa parte di una istituzione come il Milan, una squadra di tale storia, che spesso ha vestito anche la fascia di capitano, ha mancato di rispetto a dieci milioni di tifosi nerazzurri... Continua a leggere su Milano 2.0