E’ un’autentica bordata quella lanciata da Daniele Tognaccini, responsabile dei preparatori atletici del Milan, nei confronti di Ronaldinho. Una ‘bomba’ trasmessa via etere attraverso i microfoni di Sky Sport. Parole dal significato molto chiaro, che tolgono un po’ di quell’aureola che da mesi circonda il ‘gaucho’, sorriso perenne che molti sottolineano di tranquilla condiscendenza verso ogni decisione di tecnico e società. Sarà, ma a sentire Tognaccini quel sorriso o è frutto di paresi o di semplice menefreghismo. La cosa comunque era già nota a chi segue le cose milaniste, perché le stesse parole erano state proferite dal Tognaccini a Milan Channel un paio di mesi fa, ma ovviamente erano passate sotto silenzio, o quasi.
Insomma, cosa ha detto ‘sto benedetto Tognaccini? “Ronaldinho sta molto meglio del periodo in cui è arrivato e faceva gol e assist, probabilmente deve ancora trovare quell’equilibrio che altri hanno già trovato. Viene da un altro tipo di calcio, e questo può sicuramente influenzarne il rendimento”. Insomma, sta bene, chiaro il concetto? Levatevi dalla testa che giochi poco perché non sia in condizione o cose simili. C’è qualcosa che non funziona nella testa del Gaucho. Ma vediamo di approfondire la situazione attraverso le stesse parole di Tognaccini che, rispetto al lavoro svolto con Ronaldinho, ammette a denti stretti: “Siamo indietro sulla tabella di marcia? Non tutte le ciambelle riescono con il buco”. Però poi ci tiene a non passare per capro espiatorio: “Le prestazioni di un giocatore sono legate a moltissimi aspetti. Per quello che riguarda Ronaldinho non è certo l’aspetto fisico che gli fa da freno per non fare delle belle prestazioni”. Tradotto: huei, belle gioie, se questo non corre io non c’entro, probabilmente è perché non c’ha voglia. O giù di lì… Capito il Gaucho?