Con un gol decisivo di Nick Olesen a soli 49 secondi dalla fine, la Danimarcaha sorpreso il Canadae ha conquistato una vittoria storica nei quarti di finale dei Mondiali di hockey, imponendosi per 2-1 (0-0, 0-0, 2-1) contro una squadra infarcita di 'stelle'.
I danesi, sul ghiaccio di casa di Herning, hanno mostrato grande determinazione durante tutto il terzo periodo, mantenendo alta la pressione e trovando il pareggio grazie a Nikolaj Ehlers, attaccante dei Winnipeg Jets, che ha segnato con l’uomo in più (e la porta sguarnita) a meno di tre minuti dal termine.
Il Canada aveva aperto le marcature al minuto 5'17" del terzo tempo con un gol di Travis Sanheim, dopo aver dominato nei primi due periodi con 30 tiri diretti al portiere danese Frederik Dichow, senza però riuscire a concretizzare le occasioni.
Nel finale, una Danimarca sempre più aggressiva ha messo in difficoltà il Canada, costringendo il 'goalie' Jordan Binnington a una serie di interventi decisivi per mantenere la propria squadra in partita. Tuttavia, l’assalto danese ha avuto successo con la rete di Olesen, chiudendo clamorosamente la sfida.
Già nel secondo periodo, Morten Poulsen sembrava aver portato in vantaggio la Danimarca con un gol su contropiede, ma la rete era stata annullata per un passaggio irregolare effettuato con il guanto.
Nonostante una formazione ricca di talento, con campioni come il capitano Sidney Crosby, l’MVP della stagione NHL 2024, Nathan MacKinnon, e lo stesso Binnington, il Canada ha dovuto abbandonare la competizione, lasciando spazio alla straordinaria impresa danese.
Donald Trump come George Washington (dal Globe and Mail)
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il primo ministro canadese, Justin Trudeau, hanno discusso
del fentanyl e della guerra in Ucraina in una telefonata
avvenuta sabato. Lo riporta la Casa Bianca.
"Il primo ministro Trudeau ha fatto eco al desiderio del
presidente Trump di vedere la fine della guerra e ha
riconosciuto che (lui) è l'unico leader mondiale che può
portare avanti una pace giusta e duratura", ha osservato la Casa
Bianca in un comunicato.
Secondo la nota, il presidente statunitense ha indicato a
Trudeau che il conflitto non sarebbe mai iniziato se lui fosse
stato presidente all'epoca, cosa che il canadese ha "accettato".
Nel corso della conversazione, Trudeau ha anche informato il
repubblicano che il Canada è riuscito a ridurre del 90% il
fentanyl che attraversa il confine settentrionale degli Stati
Uniti.
Il Canada ha recentemente nominato uno "zar del fentanyl" come
parte di uno dei compromessi offerti a Trump per ottenere una
sospensione di 30 giorni dei dazi del 25% che sarebbero dovuti
entrare in vigore il 4 febbraio. Dalla fine del 2024, Trump ha
incolpato Canada e Messico per il flusso di migranti e della
potente droga, il fentanyl, negli Stati Uniti. Il leader
repubblicano ha dichiarato che imporrà tariffe del 25% sulle
importazioni dai due Paesi a meno che questi non agiscano per
fermare il flusso di migranti e di fentanyl negli Stati Uniti. (fonte: AGI)
C'è anche il NORAD a dare la 'caccia', in questi giorni di Natale, alla mitica figura di Babbo Natale, un simpatico modo per aiutare i bambini di tutto il mondo a scoprire la posizione reale del leggendario portatore di doni, grazie alla propria slitta trainata da renne. Merito di un sito web interattivo in 3D all'indirizzo www.noradsanta.org, in cui è possibile osservare il percorso (immaginifico) del vecchio uomo barbuto e lo 'status' delle sue consegne in tutto il mondo, consentendo così agli
utenti di fare clic e di saperne di più sulle varie città
lungo il percorso.
IToronto Maple Leafs vincono finalmente una serie di playoff, e lo fanno nella maniera più gloriosa, vincendo 2-1 all'overtime in casa dei vicecampioni in carica della
Stanley Cup, i Tampa Bay Lightning. L'evento scaccia una vera e propria 'jinx' (letteralmente 'malocchio') che accompagnava la presenza dei canadesi ai playoff, che dal 2004 o venivano mancati o non andavano mai oltre il primo turno, spesso anche in maniera rocambolesca.
Nella terra della Florida i Leafs si sono imposti grazie alle reti di Auston Matthews e John Tavares, inframezzate dal pareggio di Steven Stamkos.
Un'altra canadese avanti, anche qui per una serie vinta 4-2, e anche qui in trasferta, in casa dei Los Angeles Kings: loro sono gli Edmonton Oilers, in una sfida che metteva le due leggendarie franchigie che accolsero tra le proprie fila "The Great 99", al secolo Wayne Gretzky: la doppietta di Klim Kostin, la settimana rete dei playoff di Leon Draisatle la rete decisiva di Kailer Yamamoto hanno segnato il passaggio del turno per i 'petrolieri', vincitori di gara-6 per 5-4.
Ultima gara della notte quella del 'derby' fra New York Rangers e New Jersey Devils: la squadra della 'Grande Mela' ha tenuto in vita la serie grazie al 5-2 finale, con un gol e un assist ciascuno per Chris Kreider, Mika Zibanejad e Vladimir Tarasenko.
Sono quindi tre le serie ancora aperte e che si decideranno alla settima: Boston-Florida e Colorado-Seattle (stanotte), New Jersey-New York Rangers (domani).
Justin Bieber, 'star' canadese della musica 'pop', ha venduto i diritti musicali sul suo catalogo di canzoni per 200 milioni di dollari.
Secondo il Wall Street Journal ha firmato un contratto con Hipgnosis Songs Capital, sostenuta da Blackstone, che ha così fatto segnare l'ennesima acquisizione di un catalogo musicale di successo, così come avvenuto per altri artisti come Bruce Springsteen e Bob Dylan. L'accordo è stato annunciato da Hipgnosis (ma senza rivelare i dettagli della vendita anticipati dal WSJ), e copre l'intero catalogo di Bieber prima del 31 dicembre 2021, pari a 290 brani pubblicati.
L'accordo comprende i più grandi successi di Bieber, nato nel 1994 a London, nell'Ontario, fra cui "Baby", "What Do You Mean", "Sorry" e "Love Yourself".
Con oltre 150 milioni di dischi venduti, Bieber è uno dei cantanti con il maggior numero di dischi d'ogni epoca.
La grande cantante canadeseJoni Mitchell pubblicherà un nuovo
album dal vivo dopo la sua recente esibizione a sorpresa al
Newport Folk Festival. Parlando con il 'collega' inglese Elton John nel suo programma
radiofonico "Rocket Hour" su Apple Music, in una intervista
di ampio respiro, l'artista, 79 anni appena compiuti, ha
confermato che lei e il suo team stanno cercando di pubblicare
un album dello spettacolo, una performance in collaborazione con
la cantante americana Brandi Carlile che ha visto la
partecipazione di ospiti come Blake Mills, Marcus Mumford,
Wynonna Judd e altri.
Quella di Newport è stata la prima esibizione
completa della Mitchell in oltre 20 anni e l'iconica artista ha cantato da un trono sul palco; solo a un certo punto, durante
"Just Like This Train", si è alzata per eseguire un assolo di
chitarra. Negli ultimi tempi la Mitchell, il cui vero nome è Roberta Joan Anderson, ha lottato con vari problemi di
salute, dopo essere stata colpita da un aneurisma nel marzo
2015. (fonte: ANSA)
Sfocia nella repressione della polizia contro i dimostranti la protesta dei camionisti canadesi che, ormai da giorni, hanno invaso, nella stragrande maggioranza in maniera pacifica, le strade di Ottawa per protestare contro l'obbligo assurdo di indossare le mascherine all'interno dei propri 'truckers'.
Il premier canadese, Justin Trudeau, è da tempo nell'occhio del ciclone per una lunga serie di prese di posizione illiberali nei confronti dei camionisti, come il blocco dei conti correnti dei contestatori (decisioni peraltro molto simili a quelle prese in Italia, come nel caso del blocco degli stipendi per i cosiddetti 'no vax'). Attacchi che colpiscono anche i tanti che hanno scelto di sostenere e aiutare le migliaia di manifestanti accorse da tutto il Canada nella Capitale a bordo dei propri 'convogli'. Come nel caso del rendere illegale la donazione della benzina ai camionisti o, addirittura, impedire il libero versamento di denaro alla piattaforma di 'crowdfunding' Gofundme, che aveva raccolto 10 milioni di dollari per la causa. Trudeau ha invocato i poteri speciali, una scelta 'di guerra'. Un'idea parecchio balzana per chi si è permesso di criticare duramente altri leader politici come Vladimir Putin ("Un uomoche fa cose orribili"). Così, l'idolo della Sinistra 'rosè' ha deciso, con un colpo di spugna, di cancellare secoli di democrazia anglosassone avocando l'Emergencies Act, richiesta che mancava dal 1970, quando il padre di Justin, Pierre Trudeau,aveva a che fare con l'emergenza terrorismo. I media 'servi',che sono la maggiioranza, hanno ovviamente relegato inun angolo la notizia, dando risalto alla presunta 'violenza' dei camionisti: "Demonstrations in Ottawa turned violent Friday evening as protesters, according to authorities, assaulted officers and tried to remove their weapons", parola di CNN. Insomma, possiamo stare tutti tranquilli. E' invece "Tyrannical Treatment" il titolo di apertura di Fox News, che rimanda anche al monito della Chiesa canadese, che ha chiesto al Primo Ministro di recedere dalle proprie azioni, considerate 'divisive' del popolo canadese. La polizia canadese è arrivata al punto di minacciare di rapire i cani (ma anche gli altri animali di compagnia) che, in gran numero, seguono i camionisti durante i loro lunghi viaggi lungo le autostrade.
"A fascist state" e "Justin Trudeau is an embarassment to the northern emisphere" sono invece alcuni dei commenti andati in onda sui 'talk' dell'emittente Fox. Durante la trasmissione "Hannity", Mehmet Öz, noto anche con lo pseudonimo di Dr. Oz (chirurgo, conduttore e autore televisivo di origine turca) ha affermato di sentire una "tremendous empathy with the truckers in Ottawa".
La repressione contro la protesta è cominciata nella giornata di venerdì, ed è durata oltre dieci ore per
sgomberare i manifestanti. Centinaia i poliziotti schierati in assetto da combattimento, oltre cento le persone arrestate.
Significativo il titolo d'apertura di Rebel News, una delle poche voci dissonanti, diretta dal giornalista Ezra Levant, che in Canada cercando di portare avanti un'informazione alternativa su quella che sia la vera condizione della democrazia 'a nord del confine': "The police cancel Parliament, and enforce Trudeau’s violent end to a peaceful protest". (fonte: ANSA-AFP / Fox News).
L'aria in Canadasta diventando sempre più irrespirabile. Il Paese da sempre storicamente più a 'sinistra' del mondo occidentale, con la presenza di Justin Trudeau nel ruolo di Primo Ministro ha accolto a piene mani anziché respingere l'ammorbante ideologia 'woke', quel maleodorante pastone fatto di antistoria, 'cancel culture' e razzismo al 'contrario' che da qualche anno devasta gli atenei nordamericani e ha proliferato all'interno della società stessa, dando vita a movimenti come Black Lives Matter. Tara Henley, storica firma della CBC, la rete nazionale canadese, ha pertanto deciso di lanciare la spagna e lasciare la famosa televisione, in cui pare ormai sia diventando impossibile mantenere un ruolo acritico e autonomo rispetto al 'pensiero unico' dominante. La Henley ha definito i programmi della CBC il frutto di una "radical political agenda", aggiungendo che lavorare adesso nel network significa perdere la propria "journalistic integrity". Secondo la Henley la CBC ormai gestisce tutto al proprio interno mettendo in primo piano i concetti di razza, anche solo nell'invitare in studio gli ospiti legati agli argomenti quotidiani, o quelli legati alla sessualità, mettendo in primo piano reportage dedicati (esempio riportato dalla Henley) le preoccupazioni dei filippini 'non binari' relativamente all'assenza di parole LGBT nel linguaggio tagalog, rispetto ad altri di 'lieve' maggiore interesse. "Tutto questo mentre il mondo brucia", ha scritto la Henley. La notizia, riportata al New York Post, non è stata commentata dalla CBC, interpellata dallo stesso Post.
E' bufera attorno a un gruppo di cosiddetti 'influencer' canadesiche, durante la notte del 30 dicembre dell'anno scorso, su di un volo Sunwing che li portava da Montreal a Cancun, hanno dato vita a un vero e proprio party senza mascherine né distanziamento sociale bevendo, cantando e danzando con la
musica diffusa da altoparlanti, come documentano le immagini diffuse sui
social.
Il loro comportamento ha suscitato indignazione in tutto il Canada, con il primo ministro,Justin Trudeau, che ha parlato di atteggiamento "inaccettabile", soprattutto in un momento in
cui il Canada registra un numero record di contagi Covid e più
province hanno ripristinato rigide misure. "Quando una banda di
idioti decide di partire come degli Ostrogoti in vacanza, e'
estremamente frustrante, demoralizzante", ha stigmatizzato
Trudeau in una conferenza stampa.
La compagnia aerea Sunwing, che
operava l'aereo, ha poi denunciato la violazione del regolamento
dell'aviazione canadese e di varie norme di sanità pubblica,
annullando il volo di ritorno, mentre il ministro dei trasporti
ha annunciato l'apertura di un'inchiesta. Linea dura anche delle
compagnie concorrenti di Sunwing, ossia Air Transat e Air
Canada, che hanno annunciato il loro rifiuto di trasportare gli
influencer in questione a bordo dei loro aerei. (fonte: ANSA)
In Canada cresce la domanda di sciroppo d'acero, dopo uno scarso
raccolto, un dato di fatto che aveva creato non pochi problemi. La provincia del
Quebec ha così deciso di dar fondo a tutte le sue riserve di questo dolcissimo nettare. I produttori quebecoise (Quebec Maple Syrup Producers) intaccheranno più della metà delle loro scorte per far
fronte alla domanda. Il Quebec produce i tre quarti della
fornitura mondiale di sciroppo d'acero (73% la cifra esatta) e la sua organizzazione di settore raduna 11mila produttori. Il più importante Paese d'esportazione sono, ovviamente, gli Stati Uniti, con il 60% totale delle esportazioni. La
maggiore riserva si trova a Laurierville, vicino a Quebec City. (fonte AGI/AFP)
La Columbia Britannica (British Columbia), provincia situata nel Canada occidentale, ha dichiarato lo stato di emergenza a seguito delle inondazioni che hanno colpito diverse città dell'area e
causato l'evacuazione di migliaia di residenti. Le piogge
torrenziali di domenica e lunedì hanno infatti provocato
smottamenti e inondazioni, registrando una vittima e tre
dispersi, la morte di migliaia di animali, un vero e proprio disastro legato all'agricoltura e grossi problemi di approvvigionamento, sia dal punto di vista delle provviste che del rifornimento dei mezzi privati a due e quattro ruote. Lo stato di emergenza mira a ripristinare il più
rapidamente possibile l'accesso alle strade che sono state
chiuse per diversi giorni, causando interruzioni nelle catene di
approvvigionamento.
Le autorità raccomandano di non viaggiare per dare la priorità
alla consegna dei beni essenziali e dei servizi medici e di
emergenza.
Secondo i meteorologi, le inondazioni sono state causate da una
stretta fascia di umidità dalle regioni tropicali verso i poli.
Fra l'altro, la Columbia Britannica ha registrato la scorsa
estate temperature record con più di 500 persone morte a causa del
gran caldo. (fonte: AGI)
Ripropongo anche sulle 'colonne' de "L'Urlo" un mio vecchio post pubblicato su "Canada 2.0", e che 'svela' l'identità della 'nerdy girl' dello storico video dei Tears for Fears girato all'Emmanuel College Library dell'Università di Toronto. Si trattava dello stupendo brano "Head over Heels", realizzato nel 1985, fra i pezzi di punta del gruppo e fra i più suonati di quel periodo e ricordati ancora adesso.
Il video, una bonaria presa in giro degli studenti dei corsi di teologia, venne diretto dal britannico Nigel Dick, specializzato in clip musicali e che proprio con i TFF
aveva cominciato la sua attività, che lo avrebbe poi visto collaborare con, fra gli altri, Boy George, David Bowie, Phil Collins, Sting, Bono Vox e i Duran Duran.
Nel video il protagonista assoluto era, ovviamente, il leader della formazione di Bath, Roland Orzabal. Non poteva mancare l'altro componente del gruppo, Curt Smith, ma
soprattutto l'altra presenza 'dominante' del video è quella della modella canadese Joan Densmore, che interpreta il ruolo dell'affascinante libraria bionda con tanto di
ammiccanti occhiali e un look in perfetto stile anni '80. Dell'iconico video è stata poi girata una versione 'moderna' e un po' maccheronica, a opera degli stessi studenti dell'università torontina.
E' un ben 'strano' sport quello della classifica che vi riporto in questo post: uno sport dove l'Italia non eccelle, mentre il Canada può vantare un onorevolissimo terzo posto di punteggio e sesto assoluto. E non sto parlando di hockey ghiaccio. Bensì... Continua a leggere l'articolo su Canada 2.0
Poche parole, giusto prima del crollo, visto che sono appena rientrata dalla serata passata al centro elettorale di Joe Pantalone. Come, chi è Joe Pantalone? Beh, in effetti... guardate, ora non ho voglia di farla tanto lunga, proprio perché il ciglio assonnato 'cala la palpebra' e domani si torna al trabajo, comunque per voi che vivete lontano da queste parti, oggi si è votato a Toronto. Continua a leggere su Canada 2.0
Un passo indietro. Torno brevemente a parlare del G8/G20 svoltosi a Torontonei giorni scorsi per segnalarvi una cosa parecchio curiosa che esemplifica della voglia di testimoniare sempre e comunque da parte dei canadesi. Quel desiderio di parlare senza schermi e senza censure che fanno di questo angolo di mondo uno di quelli apparentemente più liberi della Terra. Il luogo è Kensington Market, probabilmente fra i più liberi mentalmente della già libera e progressista città dell'Ontario. Su una bacheca di legno potete 'appiccicare' i vostri pensieri, le vostre esperienze e ciò che avete vissuto in prima persona durante i caldi giorni del G8/G20 Continua a leggere su Blogosfere - Canada
Mi chiama e mi dice: mi scrivi qualcosa su quello che è successo in questi giorni in Canada? "Il G8 e il G20 a Toronto intendi?" faccio io. Sì, quello. E qui sorge il problema. Che ci vado a fare io, sul blog di Canada? Un post o un articolo? E voi sapete bene quale sia la differenza... Alla fine prendo il coraggio a due mani e, come spesso mi capita, alla fine so già che terminerò con il parlare di tutt'altro. E del resto, per quanto riguarda il G8/G20, gli scontri, gli arresti, i sorrisi dei capi di stato, il Berlusca che si pavoneggia in mezzo ai 'colleghi' come fosse alla festa di classe, beh, per quello ci sono tutti i giornali che avrete sicuramente letto, primo fra tutti il Corriere Canadese che ha mandato fior di inviati all'evento (tra cui la ben nota 'blogosferica' Simona Giacobbi...). Continua a leggere su Blogosfere - Canada
Ho già scritto sotto come di tutta questa manfrina del G8/G20 non me ne importi fondamentalmente nulla. Però mi preme sottolineare un paio di cose, al di là del fatto che, a giornata compiuta, l'ultima cosa che avevo voglia di fare era andare lungo Queen Street West a beccarmi le sassate dai manifestanti o le bastonate dalla polizia. In ogni caso: la sensazione che alligna comune qui è che i 'casini' siano stati di gran lunga inferiori a quelli cui noi italoeuropei siamo abituati. Almeno secondo quanto riportato dai colleghi italiani. Due macchine della polizia date alle fiamme possono impressionare chi si trova nelle immediate vicinanze, ma non sono che il risultato di una normale domenica di pallone per un match di Prima Divisione in Italia. Detto questo, vi riporto uno 'status' internet di una mia amica canadese, che mi sembra illuminante su come i canadesi abbiano vissuto tutto l'ambaradan della manifestazione: "The damage done in toronto may pale in comparison to the violence carried on in other countries..however this is CANADA we DO NOT compare to other countries. We are better than this. We represent freedom of speech in a respectful, peacful manner. Violence is not tolerated no matter how minute".
Ne parlo solo per dovere di cronaca, altrimenti vi apparirà che viva su un altro mondo. Da 'ste parti, ovvero a Toronto, è in corso il G8/G20. Casini. Botte. Auto della 'pula' in fiamme. Gente che scappa. Gente che picchia. Fondamentalmente non me ne frega un cazzo. Non so di cosa parli 'sta gente che s'incontra a Toronto, non so cosa contestino quelli che vanno a spaccare su tutto. Forse è anche divertente. Francamente mi interessa molto ma molto di più chi sceglieranno gli Ottawa Senators al draft NHL di quest'anno. Tant'è. C'è gente che fa di queste cose per scaldarsi, fare demagogia e dare un senso alla propria esistenza. A me non frega un beneamato cazzo.
E così il Milanha 'spezzato le reni' al Montreal Impact, squadra che non gioca nemmeno nella MLS nordamericana. Bravo, bis. 4-1 il finale per i rossoneri nell'ultima amichevole nordamericana e stagionale. Ha aperto le marcature Pato, al 12', ha pareggiato Testo per i padroni di casa, al 17' e ha riportato in vantaggio il Milan Inzaghi, al 25'. Le altre due marcature, nella ripresa, portano i nomi di Seedorf, al 58' e Ronaldinho, che ha chiuso la serie di gol su calcio di rigore, all'81'.Continua a leggere su Milano 2.0