L'incredibile comunicato della Solace |
La reazione è quella che ha fatto seguito allo striscione "White Lives Matter Burnley" che Jake Hepple, tifoso dei 'clarets', ha steso sorvolando in aereo lo stadio del Manchester City, impegnato contro la sua squadra del cuore.
Il 'pensiero unico' ha già condannato Hepple, etichettato come 'razzista' e tanto basta. Persino La Gazzetta dello Sport nazionale (quella che recentemente ha messo in copertina la foto del Papa che scrive ad Alex Zanardi, in un esercizio di dubbio gusto), unico giornale sportivo italian o a tornare sull'evento, titola "Licenziato l'ideatore dello striscione razzista".
In un colpo solo, notizia e interpretazione della stessa. Hepple è uno sporco razzista. Anzi, basta dire 'razzista'. Nella nuova Europa del 'pensiero unico' basta allontanarsi dall'idea ormai consolidata che ai 'neri' tutto sia concesso, anche riscrivere la storia. Un po' come ai comunisti, del resto.
E così Jake perde il lavoro. Ma non basta. Il pensiero va eradicato. Non è sufficiente colpire chi il pensiero l'abbia formulato. Il cancro va estirpato per evitare che alcune cellule possano fuggire. Anche Megan Rambadt, la sua 'ragazza', che pare ne condivida le 'opinioni', viene lasciata a casa dall'istituto di bellezza in cui lavorava. Non prima, però, gli sia stato offerto un 'intensive racial sensibility training' pagato dalla ditta, per giunta. Istituto di bellezza in cui lavora, si badi bene, la madre stessa di Hepple, che ha però pubblicamente denunciato e rinnegato qualsiasi commistione con il pensiero, meglio, 'psicoreato' del figlio.
"We want to make ABUNDANTLY CLEAR" scrive nel suo comunicato l'azienda, la Solace FH & R "that in no way does Jill or Solace agree or condone any actions or comments made by Jake or Megan". A chiudere, una campagna per accogliere fondi a favore di Megan, rimasta senza lavoro a causa delle proprie opinioni, è stata disattivata dalla piattaforma gofund.me.
Perché 2+2, in fin dei conti, è uguale a 5. E, forse, in effetti, White Lives Doesn't Matter. Oppure no? #IStandWithJakeHepple