giovedì 11 giugno 2020

Se anche "Il Manifesto" promuove "Via col vento"

Io non odio la Sinistra. Quella vera. Militante. Assolutamente. Forse perché ne conosco le virtù e, sebbene molto alla lontana, ho pure simpatizzato per lei.
E così sono lieto che arrivi proprio da un giornale di Sinistra come "Il Manifesto" la più ferma condanna nei confronti della follia che imperversa in questi giorni nelle piazze mondiali.
La demagogia di #BlackLivesMatter, con la sua violenza iconoclasta, anticulturale e antistorica, ha aperto gli occhi di chi della Sinistra vive gli ideali ma non la stupidità.
Applausi, quindi, per Giulia D'Agnolo Vallan e per il suo "Ripulirsi la coscienza cancellando l'arte", in cui esprime il disagio, in particolare, per la scelta della nuova piattaforma della Warner Bros, HBO Max, di rimuovere temporaneamente dal palinsesto il film "Via col vento" ("Gone with the Wind", 8 premi Oscar nel 1940), uno dei capolavori della cinematografia mondiale.
La D'Agnolo Vallan definisce il gesto della WB "un opportunistico, superficiale, gesto di corporate public relation, e al peggio una censura". Un'idea che viene definita "non solo profondamente stupida, ma profondamente pericolosa in una società democratica". "Impedire a uno spettatore del presente", prosegue la giornalista "di fruire di un'opera d'arte 'in prospettiva', tenendo conto del contesto storico in cui è stata creata, è - prima di tutto - negare l'intelligenza dello spettatore".
Chapeau nei confronti della giornalista de "Il Manifesto", augurandomi come la mia solidarietà espressa nei suoi confronti, non le faccia venire il dubbio di avere sbagliato il tono dell'articolo. Del resto, in fondo, domani è un altro giorno!

Rossella O'Hara e Mami, due personaggi storici di "Via col vento"