Anche il calcio italiano è vittima della demagogia di BLM |
Già, avete capito bene, l'assassino delle tre persone, avvenuto poco dopo, guarda caso, una manifestazione di BLM, è un richiedente asilo, uno di quelli la cui libertà e accoglienza viene declamata e reclamata a gran voce dalle decine di migliaia di persone che, nelle manifestazioni (cosiddette) antirazziste, hanno inserito un po' di tutto: la protesta per la morte di Floyd, l'odio nei confronti di Donald Trump, a seconda del Paese l'odio per il partito o per il movimento sovranista di turno (il famoso "è colpa di Salvini"), i diritti dei transessuali, delle donne gobbe e di quelle grasse, dei cani da pastore, dei cani per ciechi e di quelli sciolti, il mal di pancia e il mal di denti, e forse pure la nausea per il panettone mangiato lo scorso Natale.
Insomma, nelle manifestazioni in cui radical-chic, benpensanti, moralisti, musulmani, gay, lesbiche, clandestini, nordafricani, spacciatori e chi più ne ha più ne metta, si uniscono per formare un meraviglioso caleidoscopio di colori (spenti), mi chiedo se ora qualcuno si inginocchierà, a partire dalla prossima, per James Furlong, insegnante inglese bianco trucidato, assieme ad altre due persone, da un richiedente asilo libico e musulmano. Perché White Lives Matter Too.