Adriano Galliani |
Sulla ripresa della Serie A di calcio: "I tempi li può dare solo il virus. Bisogna capire cosa succede con questa curva, i contagi in Lombardia aumentano e l'Italia è molto diversa da regione a regione. Il 4 maggio molte persone si potranno muovere, ma con accorgimenti tali che non c'entrano nulla con il mondo del calcio. E quando si comincerà a toccare un pallone - ha proseguito Galliani -, come dice il mio amico Max Allegri, da lì in poi ci vorranno almeno quattro settimane, perché altrimenti i giocatori si infortunano. Comincerà un vero e proprio nuovo campionato, e siamo fermi da tre mesi".
Sul futuro incerto delle squadre di calcio di Serie B e C: "Strasalteranno per aria. Con l'indebitamento che già hanno i club e la perdita dei ricavi delle televisioni, la situazione diventerà drammatica. Mancano ancora molte partite e i soldi delle coppe europee sono ancora da distribuire. Se alcuni 'top club' non finiscono i campionati rischiano davvero la bancarotta, perché non hanno più ricavi". Galliani fa due esempi: "Il solo negozio del Barcellona fattura più di 50 milioni euro all'anno, il museo del Camp Nou è il secondo museo di Spagna". E ancora: "Le squadre di Serie B e C non hanno assolutamente le risorse per ricominciare il campionato, se non quando la situazione si sarà normalizzata, perché non possono seguire protocolli che sono costosissimi. Per la Serie A, visti i ricavi elevati, ci sono dei costi che si possono affrontare, in C non ci sono ricavi, in B ce ne sono pochissimi".
Ecco la soluzione sul futuro prospettata da Galliani: "Non vogliamo (parla del Monza in riferimento alla promozione in Serie B, ndr) nessuna vittoria a tavolino. Un bel giorno si ricomincerà a giocare e bisognerà ripartire da dove ci siamo fermati".
Galliani ha poi risposto a una serie di domande legate alla sua ultradecennale esperienza al Milan: "Con tutti gli allenatori ho avuto un ottimo rapporto, li ho sempre difesi". Quindi due stoccate alla Juventus. La prima: "Nel 1990 avevo preso Baggio. Poi cosa è successo? E' successo che è andato alla Juventus". La seconda ala domanda se ritenesse la Juventus veramente favorita dagli arbitri: "Mi avvalgo della facoltà di non rispondere". Nessun dubbio su quale sia stato il più forte giocatore che abbia vestito la maglia del Milan: "Non ho dubbi. E' stato Marco Van Basten". E nemmeno su quale sia stata la decisione più contrastata fra lui e l'allora presidente rossonero Silvio Berlusconi: "Convincerlo a non prendere Borghi e a prendere Rijkaard".