Kim Kardashian, un 'modello' per tutte (foto Cosmopolitan) |
Laurence Fishburne in "The Matrix" già ne parlava nel 1999, quando il suo personaggio, Morpheus, spiega a Neo (Keanu Reeves) come nell'universo ricostruito e installato nei chip 'iniettati' nella memoria degli umani si tenda ad avere una 'immagine percepita di noi stessi'. Che però, spesso, non coincide con quella della realtà.
Da qui una sempre maggiore incapacità di accettarsi da parte delle generazioni più giovani e deboli, lanciate allo stato brado nel mondo del web e dei 'social media'.
La tendenza dagli anni '60 agli '80 era quella di avere dei punti di riferimento estetici che erano imposti dalle mode musicali, in qualche modo artistiche: dai Teddy Boys ai Beatles, da David Bowie ai protagonisti della 'musica nera', fino ai metallari, ai dark e ai punk; tutte mode, in ogni caso, connesse a fenomeni culturali o sottoculturali.
Oggi, caduta la musica come fenomeno di collante delle nuove tendenze giovanili, ecco che sono i 'social' a uniformare ancora maggiormente i ragazzi che, peraltro, non trovano alcun ostacolo alla loro imperante idiozia da parte di genitori troppo compiacenti, forse anch'essi alla disperata ricerca di un giustificazionismo che li mantenga illusoriamente giovani, 'à la page' e 'amici' di figli sempre più rincoglioniti. In questo modo le personalità dei più giovani, invece che venire stimolate, si assottigliano sempre di più per cercare di apparire simili al 'campione social' preferito.
Si chiama "Rich Girl Face" ed è il nuovo fenomeno che sta spopolando tra i giovani, che hanno così cominciato a frequentare gli studi di medicina estetica per subire una 'trasformazione' della propria immagine e del proprio corpo, adeguandosi supinamente alla moda del momento. Il nome della nuova tendenza è chiaro: apparire belle, ricche e viziate, magari per adescare più facilmente qualche idiota disposto a dar loro qualche soldo in più per una ripassata in camera, intesa come video.
Così, il mondo è passato dall'estrema varietà di un mondo giovanile 'antagonista' come quello della 'new wave' degli anni '80 (brutti, sporchi e cattivi, ma soprattutto 'contro') a un 'nuovo mondo' in cui i giovani vogliono semplicemente spodestare il gruppo generazionale che sta loro davanti, uguagliandolo per ambizioni e cupidigia, non disconoscendone i (pochissimi) valori e, anzi, copiandone la parte più estetica ed esibizionista, costruendo una 'immagine percepita di sé' che porta così alla nascita, in campo femminile (ma il discorso si potrebbe fare anche per i maschietti), di tante piccole Kim Kardashian o, per parlare nostrano, di un nugolo imprecisato di Chiara Ferragni e Belén Rodriguez.
Tutte identiche a se stesse, tutte voluttuose, con lo sguardo un po' perso che ondeggia da 'dama del peccato' a una vera e propria 'faccia da troia', con corpi clamorosamente ritoccati, mostrando labbra carnose, zigomi pronunciati, qualsiasi parte del corpo esposta e inneggiata, in modo da trasformarsi lentamente nei personaggi preferiti del momento, immaginandosi e creandosi un ruolo inesistente all'interno di questa società che, copio e incollo da un articolo letto al riguardo, "non è solo l'epoca dell'immagine ma anche dell'immaginario", in un tentativo di normalizzazione ovviamente benedetto dal pensiero dominante.