venerdì 2 luglio 2021

Mercato dell'auto, non si ferma la crisi

Donne e motori, EICMA 2013 (foto Bordignon)
Se la risalita dell’economia italiana sta accelerando il recupero degli effetti negativi del lockdown da Covid-19, il mercato italiano dell’auto continua a essere in grave difficoltà. In giugno le immatricolazioni di autovetture accusano un calo del 13,3% su giugno 2019 (su giugno 2020 vi sarebbe una crescita del 12,6% ma giugno 2020 non fa testo perché troppo fortemente penalizzato dalla pandemia) e decisamente negativo è anche l’andamento dell’intero primo semestre dell’anno.
Le auto immatricolate sono state 884.750, mentre nel giugno 2019 erano state 1.083.184. Mancano dunque all’appello ben 198.434 autovetture che valgono un fatturato di 3,69 miliardi di euro e un gettito Iva di 813 milioni.
Se si proietta il risultato dei primi sei mesi di quest’anno sull’intero 2021, tenendo conto dell’incidenza media del fatturato del primo semestre sull’intero anno, emerge poi che il volume delle immatricolazioni dell’intero 2021 potrebbe attestarsi a quota 1.566.000 con una perdita, rispetto al 2019, di 351.022 immatricolazioni e con un conseguente calo di fatturato (Iva esclusa) di 6,53 miliardi di euro e un minor gettito Iva di 1,43 miliardi di euro.
La precarietà del mercato dell’auto italiano e le preoccupazioni degli operatori del settore emergono con grande chiarezza dall’inchiesta congiunturale condotta a fine giugno dal Centro Studi Promotor da cui risulta che il 77% degli operatori valuta bassa in giugno l’affluenza di interessati all’acquisto nei saloni di vendita, che il 74% degli operatori valuta basso, sempre in giugno, il livello di acquisizione di ordini, mentre il 58% si attende nuovi cali nelle vendite. 
In questo quadro – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – il Governo, che ha già manifestato l’intenzione di utilizzare il PNRR anche per il rilancio del comparto dell’automobile, dovrebbe rompere gli indugi e adottare un sistema di incentivi per l’acquisto di auto volti a sostenere la domanda fino al rilancio duraturo del settore che si avrà con il miglioramento del quadro economico generale e con i positivi effetti del PNRR.