venerdì 2 luglio 2021

Il giorno in cui la bionda Anna disse di no all'Islam

Anna Muzyčuk (Olimpopress)
In questi giorni di genuflessioni indebite verso non meglio identificati atti di razzismo nei confronti di etnie non meglio specificate, ma tutte dalla pelle pigmentata di scuro, alcuni fra i più accorti sono tornati a fare risplendere le scelte di alcuni, va detto pochi, personaggi coraggiosi che hanno osato sfidare il pensiero comune, andando anche contro i propri interessi.
Come nel caso di Anna Muzyčuk, famosissima scacchista ucraina, che nel 2017 annunciò la sua intenzione di non difendere i titoli mondiali femminili nelle specialità Rapid e Lampo ai Campionati del Mondo previsti a Riad nel dicembre successivo, dichiarando il suo disaccordo con la situazione dei diritti delle donne in Arabia Saudita.
Nell'occasione la bella Anna, bionda come una valchiria, attaccò senza mezzi termini le rigide regole imposte dall'islamismo: "Mi rifiuto di giocare con regole speciali, come indossare l'Abaya, essere accompagnata da un uomo per uscire dall hotel. Perderò due titoli mondiali. È spiacevole, ma non posso sentirmi una persona di seconda classe".
Ripensiamo al suo gesto, questa sera, mentre undici nazionali azzurri si inginocchieranno per non meglio specificate motivazioni di solidarietà.