mercoledì 14 luglio 2021

Russia: pubblicità lesbica, dietrofront catena di supermercati

Vkusville, la foto incriminata
La Russia è un Paese 'vecchio stampo', non c'è che dire. La notizia legata al bizzarro articolo pubblicitario della catena di supermercati Vkusville, che tante polemiche ha scatenato, è il simbolo di una società lontana milioni di miglia dall'italica discussione sul ddl Zan, o dal mondo anglosassone sempre più legato alle cosiddette teorie del 'gender', della critica del maschio bianco occidentale e delle modelle transgeniche.
I fatti: l'articolo di cui sopra, un classico 'promozionale', era comparso non sui muri di una qualche città russa o in televisione (jamais!), ma sul legittimo sito web della catena, in cui viene raffigurata una coppia lesbica con figlie e amiche, in una versione 'happy family' tutta al femminile, proprio in occasione dell'ultimo giorno del Pride che, comunque, anche da quelle parti tentano, sia pur timidamente, di 'festeggiare'. Sul tavolo davanti al 'gruppo' i prodotti reclamizzati, fra cui hamburger senza carne e latte condensato di cocco, il massimo di un veganismo che, nell'ex Unione Sovietica, è visto come ancora qualcosa di troppo estremo per una terra governata da Vladimir Putin, il difensore dei valori della tradizione, come molti capi di governo dell'Europa orientale.
L'articolo è stato immediatamente cancellato, il link rimosso e sostituito con quello di una lettera di scuse, vergata dallo stesso fondatore di Vkusville, Andrey Krivenko. "C'è stato un articolo che ha ferito i sentimenti di un gran numero di nostri clienti, dipendenti, partner e fornitori. Ci dispiace che questo sia successo e consideriamo questo episodio come un nostro errore, frutto di una manifestazione di non professionalità di singoli dipendenti. L'obiettivo della nostra azienda è quello di permettere ai nostri clienti di ricevere quotidianamente prodotti freschi e gustosi e non di pubblicare articoli che riflettano qualsiasi opinione politica o sociale. In nessun modo volevamo diventare una fonte di conflitto e di odio. Ci scusiamo sinceramente con tutti i nostri clienti, dipendenti, partner e fornitori".
Questo però non è bastato. L'agenzia stampa ufficiale russa Ria Novosti ha accusato la catena di supermercati di "aver normalizzato e reso eroica una devianza biologica", mentre gruppi anti-LGBT hanno chiesto l'apertura di un'indagine e la famiglia della pubblicità è stata pesantemente minacciata sui social network, e questo sinceramente spiace. Eppure, anche i russi si considerano democratici... Riflettete, italiani che pensate si possa tranquillamente calpestare la 'famiglia tradizionale' sulla base di mode passeggere e immotivati desideri di uguaglianza, peraltro già garantita.

Vkusville, una più rassicurante immagine di una famiglia tradizionale