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Il titolo a pagina 8 de "Il Gazzettino" di lunedì 20 luglio |
"Dio, nostra speranza, ascoltaci". E' la litania dei beghini della
Diocesi di Treviso, per una clamorosa ingerenza politica della Chiesa che, stavolta, sicuramente, farà piacere alle forze della globalizzazione partitocratica. perché, se pure dovrebbe essere concesso alla Chiesa di prendere posizione su realtà come quelle del concepimento e del matrimonio, che dalla stessa Chiesa sono rette, dovrebbe invece essere inammissibile che un ente clericale si possa esprimere su entità politiche: "Preghiamo affinché i popoli della Terra non cedano alla tentazione dell'autonomismo e dei piccoli interessi locali" era scritto nel foglietto dell'ultima liturgia domenicale.
Peccato che tanta storia dell'uomo, e forse quella più gloriosa, sia stata fatta attraverso le gesta eroiche di popoli che volevano essere indipendenti e non certo schiavi. Come troppo la spesso la Chiesa, soprattutto quella di Roma, ha avvallato e legittimato.
Il Pontefice vestito di bianco cambia troppo spesso nome e persona, ma non la puzza che emana. Quella della collusione con il potente di turno per opprimere i popoli nella loro ansia di libertà.