Non si è fatta attendere la
reazione dell'Ungheria alla sanzione inflitta dall'Uefa, tre
partite a porte chiuse e 100 mila euro di multa, per i presunti comportamenti omofobi (cori e striscioni) durante le partite di
Euro 2020 giocate dalla nazionale magiara a Budapest e Monaco di
Baviera.
"Un'istanza patetica e codarda. Si vergognino" ha scritto il
ministro degli Esteri del governo di Viktor Orban, PeterSzijjarto, sulla sua pagina Facebook in un post in cui ha
ironizzato sull'operato della Uefa stessa, accusata
provocatoriamente "di impiegare degli informatori" come quelli
che imperversavano "durante il comunismo".
Secondo Szijjarto
l'organismo sembrerebbe "non aver altro da fare che scrivere
rapporti su quello che e' stato detto o non detto dal pubblico"
senza però "avere prove" e basandosi solo "su ciò che viene
segnalato".
Le
sanzioni dell'Uefa sono state prese per alcuni presunti cori razzisti che sarebbero stati emessi il 19 giugno, nel corso degli Europei di calcio, scorso contro i
giocatori di colore della nazionale francese dalla tribuna dello stadio
di Budapest dove si trovavano gli ultrà ungheresi. L'Uefa ha
anche riferito che sarebbero stati mostrati alcuni striscioni
considerati omofobi durante le altre partite del primo turno contro il
Portogallo e la Germania. (fonte AGI)