Mentre la sinistra si spertica nel lanciare palate di merda addosso a Silvio Berlusconi, 'colpevole' di essere andato a una festa di compleanno, dall'Iran arriva una notizia che ci ghiaccia e che dovrebbe far riflettere chi parla a vanvera di diritti umani (è decisamente più facile attaccare il buffo Borghezio che una mandria di musulmani incazzati): Delara Darabi è stata impiccata ieri mattina in una prigione nel nord dell'Iran. Ma chi è, o meglio era, Delara? Oltre che un essere umano, oltre che una giovane donna di 23 anni nel fiore della vita, era un'artista e pittrice, che sei anni prima si era trovata coinvolta nelle indagini per un omicidio alla fine delle quali era risultata colpevole (immagino con quale perizia di ricerche).
"Mamma, mi stanno impiccando. Ti prego, salvami". Queste le sue ultime, disperate parole al telefono ai genitori, prima che l'apparecchio le venisse strappato di mano da un funzionario, così come poco dopo la sua vita. Tutto nel nome di Allah, tutto nel nome dello spregio alla vita. Fra poco anche vicino a casa nostra avremo 'talebani' e personaggi di questo genere, in alcuni casi ci sono già e sono la maggioranza, fra poco saremo noi a dover subire lo stesso trattamento di Delara. La nostra lotta è appena cominciata, e sarà sempre più dura e difficile.