martedì 16 marzo 2021

Cover musicali: il lungo viaggio di "Bitter Sweet Symphony"

Il disco dell'Andrew Oldham Orchestra con "The Last Time"
Le 'cover' in ambito musicale, ovvero le 'copie' di brani già esistenti, in sé e per sé non mi sono mai piaciute, simbolo di scarsa creatività, spesso portate sul palco da gruppi con scarsa inventiva e alla caccia del facile applauso. Discorso molto diverso, quando le 'cover', rivedute e corrette, aggiungono una nuova veste al vecchio brano, cambiandone, se non addirittura stravolgendone il senso musicale.
E' quello che è successo in questo primo clamoroso caso che propongo ai miei lettori. Quello della celeberrima "Bitter Sweet Symphony" dei The Verve, divenuto forse uno dei brani più celebri degli anni '90, che in pochi però sanno essere una 'cover' di un pezzo della The Andrew Oldham Orchestra, "The Last Time", a sua volta riarrangiamento solo musicale di una canzone dei Rolling Stones con lo stesso nome. Del resto la AOO altro non era che un progetto di Andrew Loog Oldham, originale produttore degli Stones, e con la AOO hanno suonato, nel corso degli anni, via via anche alcuni membri delle 'pietre rotolanti'.
Infine la 'cover' vera e propria, quella che, fra le tante, ho ritenuto la più bella, originale e in grado di arricchire quella storica dei Verve: merito della giovane sudafricana (di nascita australiana) Melisa Bester, in arte E^ST, che, secondo i testi sacri, viene definita come una cantautrice di musica 'Indie pop' ed elettronica,  e nella cui versione è riconoscibile un lento declinare verso un pezzo dei Massive Attack.

1966 - The Andrew Oldham Orchestra

1997 - The Verve

2015 - E^ST