Zlatan Ibrahimovic ha vinto il Festival di Sanremo. Già prima del via, sciatto e scialbo come sempre, a dispetto dei grossi calibri scesi in campo per cercare di renderlo almeno accettabile. D'altra parte, il senso di mediocrità che pervade le 'canzonette' italiche è lo stesso predente nella storia della musica leggera italiana, troppo legata alla melodia e lontana anni luce da quel rock, unica vera espressione del sentimento umano moderno nel mondo delle sette note.La foto pubblicata sulla prima pagina de "Il Corriere della Sera"
E così, in mezzo a un manipolo di cantanti confidenziali e guitti della musica leggera, Ibrahimovic è parso un 'mostro', un Johnny Rotten pronto a vomitare sul palco, 0un Prince capace di saltellare sul palco fra voluttuose groupi-music-girls, un David Bowie, che cammina sulla spiagggia sanremese, sceso dal suo yacht, canticchiando "Ashes to Ashes".
Il tutto mentre presunti artisti del calibro di Fedez (con rispetto per i Coma Cose, una delle poche band musicali contemporanee italiani degne di essere chiamate tali, sebbene presente a Sanremo con unbrano decisamente in tono minore) dai tatuaggi alternativi (forse...) si esibivano esprimendo il peggio della melensaggine nazionale.
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